Realtà digitale parallela alla realtà analogica
Spazio analogico: ovunque, sia per i fruitori che per l’artista
Spazio virtuale: input e output, l’unico luogo di contatto è internet
Tempo: è in diretta o è differito? se fosse in diretta sarebbe comunque differito, cambia qualcosa? L’unica differenza è l’idea di vivere quel momento con altri sconosciuti
Cosa cambia tra l’esperienza analogica e quella digitale? mancano alcuni sensi come l’olfatto e il tatto se non mancano e ci sono non sono dati dall’artista ma dal soggetto fruitore e dal contesto in cui si trova. La vista e l’udito sono relativi ai soggettivi e ai loro strumenti di fruizione mediatica (stereo, cuffie, diversi tipi di schermi) e non solo fisiologica. Un’esperienza del genere ci porta a vivere simultaneamente due o più luoghi ma in un certo senso staremo rinunciando alle nostre estensioni fisiche optando per quelle tecnologiche.
Sentiremo la mancanza dello spazio? Dell’allestimento? Del luogo artistico? Sentiremo la mancanza del viaggio? Ci mancherà l’odore dell’ambiente e degli altri visitatori? Queste non sono delle problematiche da risolvere ma delle caratteristiche, delle circostanze nuove su cui riflettere, cambiamenti e non condanne che abbiamo scoperto durante il festival.
(Domiziana Febbi)
Cosa significa vivere in casa propria l’esperienza del Romaeuropa Festival? Cercare di rendere una camera da letto, un salotto oppure la cucina il set perfetto per uno spettacolo DIGITALIVE? Riflettere su tematiche in cui il confine dove la tecnologia amica diventa nemica dell’essere umano non è poi così visibile, ed esperire gli spettacoli stessi attraverso tablet, smartphones, televisioni, pc… strumenti così invadenti e ormai necessari nelle nostre vite. Essere così in contatto attraverso la rete da poter leggere i commenti degli spettatori in tempo reale, così le distanze sembrano venir meno col resto del pubblico. Ora forse anche l’artista risulta più vicino rispetto a quando lo si vede su un palco. Il senso di scoperta ed eccitazione per queste nuove modalità (è pur sempre una prima volta nella storia) si unisce ad una sensazione palpabile di mancanza. Eppure, in questa edizione, abbiamo senz’altro potuto sperimentare sulla nostra pelle non soltanto quanto il digitale possa essere uno strumento creativo, ma anche come questo possa diventare un mezzo di contatto funzionale e poetico tra gli individui.
(Chiara Amici)
Immagine (cover): BACK/ONL(Y)NE per Digitalive. Romaeuropa Festival2020, still from video (Flavia Costanzi, Francesco Pacifici, Francesca Paganelli )