Kudsk Steensen è stato selezionato tra 350 partecipanti di una open call indirizzata dalla Serpentine Gallery per la proposizione di nuove architetture proiettate nel futuro. Ora, il progetto vincitore dell’artista danese è un progetto in realtà aumentata ma la cosa interessante è che ciò che c’è di nuovo in questo lavoro è qualcosa che lega inestricabilmente spazio fisico e virtuale così come l’esperienza della realtà aumentata con quella del camminare, in questo caso attraverso il parco di Kensington, dove la Serpentine è situata. L’architettura è quindi mobile, bisogna esplorarla e per farlo bisogna muoversi ed entrare a contatto con la natura del parco. Il luogo ben si adatta alla ricerca dell’artista, da anni interessato ad esplorare visioni ecologiche, al crocevia tra tecnologia e filosofia animista, a costruire storie attraverso l’impiego di tecnologie emergenti alla luce delle urgenze ecologiche.
Camminando con in mano un telefono si attraversa il Parco e anche quello strano conflitto schizofrenico tra essere dentro e fuori della tecnologia. Mentre la realtà aumentata ci rende visibili e udibili (attraverso un remix dei suoni catturati nel parco delle specie selezionate) aspetti della vita del parco ad occhio nudo e ad un’attenzione distratta dal rumore quotidiano altrimenti invisibili, la sovrapposizione con suoni e immagini reali ci confonde, ci instilla il dubbio che ciò che siamo facendo sia in realtà lontano da ciò che ‘anticamente’ intendevamo con ‘essere a contatto con la natura’ . Ma cosa è la natura? La natura è un costrutto culturale dell’uomo e sta confluendo in maniera sempre più radicale in ciò che Roy Ascott aveva intuito essere ciò che ha definito come Natura II, una moist media.
Le specie qui selezionate per il viaggio virtuale lo dimostrano nella loro preistorica ibridazione organica. Il Plain tree è difatti una specie di albero londinese che si può definire come prodotto post-industriale, creato nel XVII secolo, in grado di assorbire l’inquinamento, diventano poi il polmone della città. I pappagalli sono una specie invasiva, anche loro non originariamente parte del paesaggio urbano locale, piuttosto arrivati da lontano. La loro riproduzione ed entrata in scena ha modificato l’ecosistema facendo scappare specie più piccole, impaurite dal loro chiassoso rumore. Ci sono poi i pipistrelli, abitanti notturni con capacità sovra-umane, come quella di geo-localizzare attraverso il suono, anche loro agenti attivi nell’ecosistema riducendo di gran numero la presenza di insetti.
Infine, le Damigelle azzurre, vermi che vivono per lo più in stagni, sono esemplari di intelligenza non umana e i canneti, sono specie di piante che vivono in posti liminali, tra acqua e terra, e che ultimamente si cerca di reintegrare a seguito della loro notevole diminuzione, per la loro incredibile capacità di liberare le acque dalla spropositata crescita di alghe.
Finito il tour, il viaggio prosegue a telefono spento con molti spunti su cui ragionare: da quelli stimolati dalle specie individuate dall’artista, in stretta collaborazione con ornitologi e scienziati, che esistono come esseri da noi riconosciuti come organici ma che appartengono anche loro a mondi liminali e non del tutto naturali, per lo meno con l’antica accezione del termine naturale, a quelli che seguono nella riflessione di una possibile evoluzione della natura in una ibridazione che prevede anche elementi tecnologici.
Per quanto timorosi dell’entrata della tecnologia nella nostra antica accezione di natura, iniziamo a trovare in questi lavori dei canali per «sintonizzarci con le nuove realtà», come l’artista si è proposto con questo lavoro, «possibilmente aggiungendo un sentimento di meraviglia del mondo».
Jakob Kudsk Steensen, The Deppe Listener, Serpentine Augmented Architecture
in collaboration with Google Arts & Culture and Sir David Adiaye OBE, Serpentine Gallery, Londra, 12.07 – 15.09.2019
immagini:(cover 1) Jakob Kudsk Steensen, «The Deep Listener», 2019. AR Visualisation. Courtesy the artist. Serpentine Augmented Architecture in collaboration with Google Arts & Culture and Sir David Adjaye OBE (2-5) Jakob Kudsk Steenson, «The Deep Listener», Installation view, Serpentine Gallery, London (12 July 2019) © 2019 Fiona Hanson