Il Festival House of Displacement, curato e organizzato da CampoBase arriva a breve a Torino (3 – 6 ottobre, 2019)per affrontare il tema del displacement, inteso come esperienza contemporanea condivisa, adottando un approccio immersivo e partecipativo. House of Displacement è il progetto conclusivo del corso per curatori Campo18 promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Il termine displacement, in italiano «dislocamento», definisce lo spostamento di un corpo da un punto all’altro dello spazio. Negli ultimi anni è stato utilizzato per descrivere una condizione complessa e stratificata, legata alle disfunzioni delle società capitaliste avanzate, sia con riferimento ai flussi turistici e migratori e ai connessi fenomeni di gentrificazione, sia nei suoi connotati psicologici e sociali di estraniazione.
Il paradigma neoliberale nella sua dimensione globalizzata ha creato una concezione di spazio in cui il passaggio di confini, la circolazione dei flussi di oggetti, individui e informazioni sono strettamente regolamentati. Ciascun aspetto della vita contemporanea − la società, la scienza, la tecnologia e la natura stessa − è sempre più definito dal movimento e dalla mobilità umana.
Ciò ha ripercussioni profonde sul nostro modo di stare nel mondo che si sviluppa attraverso traiettorie non lineari e precarie dal punto di vista affettivo, economico, di genere, oltre che geografico.
Come orientarci in un contesto in continuo cambiamento? In che modo vedere la questione del displacement come un’opportunità di azione e non un fattore limitante?
House of Displacement crea una piattaforma temporanea che mira a esplorare collettivamente nuovi modi di abitare il displacement, attraverso un approccio non gerarchico tra processo di insegnamento teorico e ricerca artistica. Il progetto costruisce il paradosso di una casa dislocata, associando due parole contraddittorie: da una parte «house», intesa come struttura solida da abitare; dall’altra «displacement» che fa riferimento a uno stato di instabilità e movimento. Nei quattro giorni di interventi artistici, performativi e incontri teorici, il pubblico è invitato a vivere e sperimentare questa condizione in diversi luoghi della città, nella convinzione che ogni spostamento produce un effetto di conoscenza.
Piuttosto che cercare soluzioni immediate o progettare un possibile equilibrio, il festival è un modo per concentrarsi sulla diversità di tattiche che scaturiscono dalla cooperazione degli individui in una comunità, e sulle potenzialità che un corpo collettivo contiene e che si dispiegano appieno quando esso diventa movimento.
(dal comunicato stampa)
House of Displacement, a cura di CampoBase, Torino, 03 – 06 ottobre, 2019
CampoBase è uno spazio temporaneo e in trasformazione fondato nel 2019 dal collettivo curatoriale composto dai partecipanti di Campo18, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Lo spazio è inteso come un luogo di possibilità per l’attivazione di processi collettivi di conoscenza, attraverso la creazione di un ambiente aperto che favorisce occasioni pubbliche di incontro, confronto e dialogo. CampoBase predilige pratiche discorsive e approcci sperimentali. La programmazione alterna workshop, eventi, progetti espositivi e format quali crit, screening e focus.
immagini: (cover 1) HOME OF DISPLACEMENT, logo (2) Alessio Mazzaro, «The Do Nothing Club», esterno, SuperNormal Festival 2016, Oxfordshire, UK, Alessio Mazzaro (3) Corinne Mazzoli, «The-Party Wall, venice, Handle-With-Care, photo: Luca-Pili