In attesa che il Festival House of Displacement abbia inizio a Torino (3-6 ottobre), CampoBase racconta degli interventi artistici di Lucia Cristiani, Alessio Mazzaro e Fiona Winning e del collettivo curatoriale internazionale GAPS. Se volete sapere tutto sugli interventi performativi potete leggere il loro contributo pubblicato su arshake la scorsa settimana: House of Displacement: interventi performativi, Arshake, 16.09.2019. Buona lettura e tenetevi pronti per il Festival.
House of Displacement prevede nella sua programmazione tre interventi artistici, uno ideato dall’artista Lucia Cristiani, uno ad opera degli artisti Alessio Mazzaro e Fiona Winning e uno a cura del collettivo curatoriale internazionale GAPS.
Questi appuntamenti invitano il pubblico ad abitare la condizione del displacement in una dimensione temporale diluita, fluida e articolata. Tali interventi si concentrano sulla diversità di tattiche che possono scaturire dalla cooperazione degli individui in una comunità per orientarsi in un contesto in continuo cambiamento. Come può il displacement diventare un’opportunità di azione e non un fattore limitante?
How far should I go to explode? è l’intervento in due atti di Lucia Cristiani che inaugura giovedì e trova la propria conclusione sabato sera. Cristiani invita a riflettere sul significato del viaggio e su come il tempo prolungato che trascorriamo nell’abitacolo della nostra macchina tenda a modificare la percezione del paesaggio e delle cose che ci circondano. How far should I go to explode? nasce da una riflessione sulla necessità di movimento, di spostamento da un luogo all’altro come esperienza di ricerca di nuovi scenari potenziali e di un nuovo sguardo sulla realtà. Lo spettatore è invitato a prendere parte a un percorso che tocca mete già raggiunte ma tramite itinerari inediti fino all’ultima destinazione, dove il viaggio termina per poi ricominciare.
Do Nothing Club è uno spazio protetto e transitorio creato da Alessio Mazzaro e Fiona Winning fra le mura di CampoBase, che inaugura anch’esso giovedì sera e aperto al pubblico per tutta la durata di House of Displacement. Gli artisti, attraverso un processo di progettazione collaborativa, costruiscono un luogo dove “fare niente”, in cui fermarsi e restare inattivi per tutto il tempo che si desidera, creando una soluzione collettiva contro l’iperattività. Mazzaro è un artista visivo, regista e ricercatore di storie che lavora sul confine tra performer, spettatore e testimone, e indaga lo spazio di agency del cittadino sul reale e sull’arte, nello spazio pubblico. Winning è un’artista visiva interessata alle possibilità che scaturiscono dagli incontri, dalla ricerca e dalla discussione su come ci si sente a vivere in questo mondo.
Anyone lived in a pretty how town è il titolo del’intervento curato da GAPS, collettivo curatoriale fondato a Londra nel 2016 da Sofía Corrales Akerman, Golnoosh Heshmati e Flavia Prestininzi.
Abitando in Iran, Italia e Spagna, le curatrici concepiscono ogni progetto del collettivo come un’esperienza affettiva unica e, tramite un approccio collaborativo, il gruppo si propone come generatore di relazioni tra culture diverse.
Anyone lived in a pretty how town riunisce a sua volta tre artisti – Marcel Darienzo, Super Sohrab, Tarxun – il cui lavoro si immerge negli usi e disusi che ogni cultura fa dei propri codici linguistici: attraverso video e opere sonore, si esaminano i modi in cui la crisi linguistica mette in atto momenti di sospensione e potenzialità e riflette sulla reiterazione del discorso come strumento di spostamento di significati. L’intervento sarà allestito presso Monomono bar a partire da venerdì 4 ottobre fino a domenica 6.
House of Displacement, a cura di CampoBase, Torino, 03 – 06 ottobre, 2019
CampoBase è uno spazio temporaneo e in trasformazione fondato nel 2019 dal collettivo curatoriale composto dai partecipanti di Campo18, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Lo spazio è inteso come un luogo di possibilità per l’attivazione di processi collettivi di conoscenza, attraverso la creazione di un ambiente aperto che favorisce occasioni pubbliche di incontro, confronto e dialogo. CampoBase predilige pratiche discorsive e approcci sperimentali. La programmazione alterna workshop, eventi, progetti espositivi e format quali crit, screening e focus.
images: (cover 1-2)Tarxun, «Dis-courses», 2019 (video still) (3) Lucia Cristiani, «How Far Should I go to Explode?», ph : Francesco Ciranna, Martina Gennaretti, Gaia Mattioli, Stefano Schiaffonati (4) Alessio Mazzaro,«The Do Nothing Club», esterno, SuperNormal Festival 2016, Oxfordshire, UK, Alessio Mazzaro (5) Super Sohrab, «The Adventures of Super Sohrab», 2011 (video still) (6) Marcel Darienzo, THE THINGS AND THE YOU, 2017-19 (video still)