Dopo aver incontrato il teamLab ed esserci immersi nella magia dei suoi spazi immersivi presso il Digital Art Museum, a Tokyo [vedi Part I e Part II], il racconto di Luca Zaffarano attraversa, ora, le ultime stanze, dal cammino dentro una foresta di luci sottili, fino alla sala del tè, in un percorso che, anche attraverso l’interlocuzione con Ken Gail Kato del teamlab, oscilla tra tecnologia, religione, progresso e tradizione.
(…) Usciamo da questo cristallo luminescente per entrare nella stanza Memory of Topography. Qui una distesa di oggetti in plastica, simili a fiori di campo, composti da un gambo elastico e da un disco bianco in cima, ricopre per intero la stanza. I dischi vengono illuminati con immagini di foglie, di arborescenze o con migliaia di luci simili a lucciole. Si attraversa questo ambiente spostando i dischi come per farsi largo tra i fiori, mentre un flusso dinamico di immagini in continua trasformazione ci sorprende con la stessa magia di una passeggiata notturna in un campo di girasoli. Ken Gail Kato, il nostro interlocutore, ci fa notare che «alcune parti del nostro lavoro prendono a modello l’arte tradizionale Asiatica e, ovviamente, parte di quella Giapponese». In una stanza quattro monitor mostrano pitture liquide in bianco e nero i cui algoritmi rimandano alla maestria dei grandi calligrafi. Queste composizioni si formano attraverso segni sovrapposti come se fossero posti su piani distinti, mostrando una profondità tridimensionale che sulla carta non sarebbe possibile esprimere. In queste opere lo spazio bianco è il vero protagonista.
In molti ambienti viene stimolata la partecipazione fisica del pubblico, invitato a saltare su tappeti elastici, a camminare sospeso su sassi luminescenti fissati ai pali di una foresta così fitta da ricordare i boschetti di bambù, immergersi in un ammasso pneumatico di palloni dai colori cangianti. Ai più piccoli viene data la possibilità, in uno spazio laboratorio, di disegnare. Il lavoro può essere portato al personale che in pochi secondi lo scansiona e lo immette nel grande video-wall installato nell’area education facendo fluttuare il disegno, per la gioia dei bambini, in un mare di pesci ed altri elementi. Non si tratta di un laboratorio basato su una metodologia precisa, ma di una opportunità, data ai più piccoli, di fermarsi a disegnare e colorare.
Visitiamo la foresta delle lanterne risonanti, per la quale è d’obbligo, per via dell’alta affluenza, fare la coda. Si entra in uno spazio ristretto amplificato dalle pareti a specchio dove decine di lampade in vetro di Murano si illuminano grazie al movimento delle persone, attivando quelle in prossimità come se le lampade risuonassero al passaggio di un visitatore.
Ci fermiamo, in ultimo, nella sala da tè, dove la tazza che ci viene servita al centro si illumina con l’immagine di un fiore di loto i cui petali scivolano via lungo la superficie del tavolo ogni volta che beviamo e appoggiamo la ciotola. Nella semioscurità anche i pensieri a poco a poco si allontanano, mentre il vuoto si impadronisce della nostra mente.
Fuori, in una calda giornata autunnale, sulla spiaggia di Odaiba, le famiglie si godono il sole, il parco e l’azzurro intenso del cielo di Tokyo.
Probabilmente per i più sofisticati questa esperienza potrà essere vista come una variante elegante e tecnologicamente avanzata di un parco giochi, piuttosto che un esempio ben riuscito di arte come esperienza. In qualunque modo lo si voglia classificare, arte o entertainment, questo lavoro riesce nell’intento di renderci più sensibili verso le piccole azioni che madre natura mette in scena quotidianamente, con una bellezza da togliere il respiro, nonostante il nostro comportamento di consumatori-distruttori.
Borderless, breathless.
teamLab. Borderless, MORI Building DIGITAL ART MUSEUM: teamLab Borderless, 2018, Odaiba, Tokyo
Visitate qui la prima parte del racconto, e qui la seconda
Immagini (cover 1) teamLab – Exhibition view of MORI Building DIGITAL ART MUSEUM: teamLab Borderless, 2018, Odaiba, Tokyo © teamLab (2 – 4- 5 – 6) teamLab – Exhibition view of MORI Building DIGITAL ART MUSEUM: teamLab Borderless, 2018, Odaiba, Tokyo, photo: Parimbelli (7) teamLab – Exhibition view of MORI Building DIGITAL ART MUSEUM: teamLab Borderless, 2018, Odaiba, Tokyo © teamLab. teamLab is represented by Pace Gallery