È come raccontare una città. Un racconto dalle diverse sfumature, declinabile a seconda delle sensibilità del singolo.
L’occhio del fotografo che può posarsi sulle sue architetture; sugli spazi urbani, su quelli di relazione o su quelli di lavoro; sugli abitanti e sui relativi stati d’animo; sui dettagli; sui materiali; sugli arredi; sulle luci che la illuminano e le ombre che ne derivano.
Appare così il racconto de La Sapienza fotografata, mostra a cura di Ilaria Schiaffini e Tiziana Faraoni, fino al 24 settembre presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’omonima Università. Una mostra che mette insieme due committenze fotografiche promosse dalla “Sapienza”: una del 1985, a cura di Gianni Berengo Gardin, e una contemporanea curata da Ilaria Schiaffini e Alessia Venditti.
Nel 1935, quando il complesso Piacentiniano venne inaugurato da re Vittorio Emanuele III, la città universitaria si componeva delle architetture, tra gli altri, di Ponti, di Pagano, di Foschini, di Michelucci e Montuori, degli interventi pittorici di Sironi e quelli scultorei di Arturo Martini: volumi essenziali, forme decise, il travertino, il mattone faccia vista, il recupero della tradizione muralista italiana.
Cosi, a 50 anni dalla sua inaugurazione, Gianni Berengo Gardin curava la mostra Sette fotografi per la Sapienza: fotografi affermati nel panorama allora contemporaneo, raccontavano “l’ambiente e interrogavano l’architettura e la sua fenomenologia”, secondo le parole del curatore.
Nella mostra di oggi una selezione delle foto di allora: se Mario Cresci racconta, in bianco e nero, i dettagli e gli interni monumentali, Luigi Ghirri, reduce dal suo Viaggio in Italia, racconta della banalità degli spazi, vuoti, a colori, impersonali, segnati dal passaggio dell’uomo, costantemente assente.
Le immagini, con Berengo Gardin, tornano a popolarsi: gli studenti, la vita in relazione allo spazio e alle architetture secondo composizioni geometricamente costruite.
La selezione di Fontana, è attenta ai dettagli: colori accesi e contrastati, le ombre e i segni urbani.
Gabriele Basilico, in bianco e nero, mostra gli accessi monumentali di Foschini, Piacentini e Michelucci: forme semplici, e presenze maestose. Le foto di Paola Agosti si animano di sorrisi, della vita degli studenti nelle aule, lungo i corridori, negli spazi all’aperto, in contrapposizione agli spazi vuoti dalle linee essenziali di Mimmo Jodice.
Tra le letture contemporanee, invece, spicca e si distingue il lavoro di Alessandro Imbriaco: lastre di vetro del museo di Fisica della Sapienza, decontestualizzate, ricompongono un pattern visivo e geometrico, accanto ai dittici di Caimi&Piccini che liberano gli oggetti dalla catalogazione museale e dalla loro funzione didattica.
Le foto di Jemolo si tingono di travertino e del rosso del mattone per raccontare delle architetture razionaliste accanto alle atmosfere autunnali e piovose di Massimo Siracusa. I ritratti di Annette Schreye sono sette conversazioni intime tra la fotografa e i lavoratori dell’Università. E infine gli studenti, quelli di ieri e di oggi, tra passato e presente di Riccardo Venturi; il tempo sospeso, le assenze della pandemia e lo spazio che torna a ripopolarsi nello sguardo di Valentina Vannicola.
Oltre alle fotografie, materiale d’archivio, cartoline, libri, immagini scelte da Camilla Ferrario e Arianna, che narrano della città universitaria, dalle celebrazioni fasciste ai moti sessantottini.
Ed esci dalla mostra, che ti hanno raccontato un luogo, mille vissuti e un pezzo di storia italiana.
LA SAPIENZA FOTOGRAFATA, a cura di Ilaria Schiaffini, Tiziana Faraoni, MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Città Universitaria, Sapienza Università di Roma, 14.5 – 24.09.2022
Artisti: Paola Agosti, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mario Cresci, Franco Fontana, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Caimi&Piccinni, Alessandro Imbriaco, Andrea Jemolo, Annette Schreyer, Massimo Siragusa, Valentina Vannicola, Riccardo Venturi
immagini: (cover 1) Mimmo Jodice, «La Sapienza», Roma, 1985. Courtesy Mimmo Jodice (2) Annette Schereyer, «La Sapienza fotografata», 2022 (3) Mario Cresci, «La Sapienza», Roma, 1985. Courtesy Archivio Mario Cresci (4) Luigi Ghirri, «La Sapienza», Roma, 1985. Courtesy Eredi di Luigi Ghirri (5) 2022, la sapienza fotografata -2-2 (6) Massimo Siragusa, «La Sapienza fotografata», 2022