Fenomeni naturali catturati in bacheche di diversa forma e dimensione (disegnate e realizzate dall’artista) restituiti ad una vita artificiale o materializzati nella vitalità del disegno, sono alcuni dei modi in cui Donato Piccolo dà forma alla sua irrefrenabile attrazione per la fisica, alla ricerca di risposte sul rapporto tra natura e artificio, tra uomo e natura, sulle dinamiche che si instaurano nella relazione del tutto. Addentrandosi in questi meandri, è stata particolarmente forte l’attenzione per il rapporto tra regola e caso, per il concetto di rottura spontanea della simmetria della natura secondo il modello Nambu-Lasinio. E’ tra le forze di queste dinamiche che il pensiero di Donato Piccolo incontra e trova riscontro nelle teorie di Zygmunt Bauman (1925 – 2017) e nella sua visione di una Società Liquida che ha preceduto l’avvento del digitale.
Le opere di Piccolo mettono in gioco le teorie della fisica in forma esperienziale. Nell’attivazione artificiale di fenomeni naturali, nel suo affidarli al caso e all’interazione con l’uomo e l’ambiente, nell’istigare continui processi di traduzione da uno stato ad un altro (i.e. da suono a forma, da acqua a vapore, da elettricità a suono), avvalorano le teorie e la visione di Bauman di una società liquida, effimera, che cerca stabilità attraverso elementi instabili. «Per aggiungere uno strato di complessità, – precisa Mike Watson curatore della mostra e autore delle bellissimo saggio che la accompagna- in linea con il modello di Nambu-Jona Lasinio dalla teoria quantistica dei campi, Piccolo collega il concetto di fluidità alla scoperta scientifica dove le scomposizioni simmetriche naturali e matematiche non sono dannose alla nostra comprensione della natura ma sono infatti capaci di determinare nuove condizioni, che vengono poi assimilati nella teoria».
Il fascino ipnotizzante dei tre tornadi, dove le vibrazioni sonore dell’ambiente esterno danno forma e direzione all’attorcigliarsi del vapore acqueo dentro la bacheca, ci addentra nel pensiero di Bauman attraverso una prospettiva esperienziale. La serie di disegni realizzati per la mostra spingono l’esperienza verso un confine riflessivo, seguendo una direzione di continuità tra le cose, tra installazioni e disegni, tra riflessione e realtà.
I disegni, realizzati per la mostra, riflettono sul pensiero di Bauman attraverso associazioni e sovrapposizioni di citazioni del filosofo con immagini dove, a volte, rispuntano le sculture realizzate nello spazio fisico, ora riassorbite nella dimensione mentale del segno.
L’arte di Donato Piccolo da sempre sintonizzata con la società liquida si estende, ora, ad una riflessione sul fare arte (riflessione cara a Bauman tanto da dedicagli un saggio (Liquid Arts in Theory, 2007). L’artista demiurgo si pone nel mezzo, tra il pensiero del filosofo e le sue opere, tra razionalità ed esperienza, controllo e caos. Al visitatore è lasciato, come sempre, il posto privilegiato. Le citazioni che compaiono sui disegni sono, infatti, incomplete e aspettano di proseguire nella coscienza di chi guarda. Con questa nuova serie di lavori, la mostra prosegue la ricerca e il pensiero di Piccolo che si intersecano con i lavori passati per produrre nuove dinamiche. Il pensiero e le forze incontrollabili della natura si sciolgono nel flusso liquido degli eventi. Un tornado potrebbe risucchiare tutti e tutto nella forza effimera del suo vortice.
Donato Piccolo. Liquid Thoughts, a cura di Mike Watson, Galleria Seno, Milano, 04.05 – 21.06.2017
immagini: (cover 1) Donato Piccolo, «The liquid state of mind», 2017, disegno su carta, 160×106 cm (2) Donato Piccolo, « Il segno del mare sul cielo», 2015, disegno su carta, 82×105 cm (3) Donato Piccolo, «Immateriale II», 2016, acqua demineralizzata – vetro – plexiglass – nebulizzatore ad ultrasuoni – luci diacroniche – microfonosistema eletronico di modifica segnale digitale analogico DSCN. Trasformazione (Immateriale III), 2017, acqua demineralizzata – vetro – plexiglass – nebulizzatore ad ultrasuoni – luci diacroniche – microfonosistema eletronico di modifica segnale digitale analogico (4) Donato Piccolo, «Silencers in the sky», 2016, disegno su carta, 160×106 cm.