The Internet Saga, piattaforma di ricerca artistica e di osservazione nella società dell’informazione diretta dal duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, prosegue la sua ricerca sostenendo ora il lavoro di Luca Pozzi invitato ad entrare con il suo lavoro nel CERN di Ginevra con l’occasione del convegno di astrofisica «Fermi Large Area Telescope Meeting» che si è tenuto a fine marzo nell’Auditorium del laboratorio, nello stesso luogo dove è stato rivelato il bosone di Higgs.
Qui, in queste giornate di convegno, 150 fisici provenienti da tutto il mondo, hanno dibattuto temi relativi alle ultime scoperte sulla materia oscura e sullo studio sui raggi cosmici, tutto attraverso la lettura (e l’interpretazione) dei dati estrapolati dal telescopio spaziale Fermi. Luca Pozzi è da sempre interessato e attivo nella produzione di opere al confine tra arte e scienza, spazio visivo di sperimentazione che segue intensi scambi coltivati nel tempo con i protagonisti della ricerca scientifica, come Luca Latronico e Nicolao Fornengo – esperti di astro-particelle presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) – da cui è partito l’invito a realizzare il progetto per il CERN.
Sculture, animazioni, e uno screensaver per computer (The Big Jump Theory), sono gli elementi che compongono un’installazione multimediale, pellicola che mette in comunicazione la scienza con il mondo esterno. Lo screensaver, che può essere scaricato sul blog pubblico della NASA, estende lo spazio chiuso del convegno al pubblico del network per rimbalzare ulteriormente attraverso i canali di Internet Saga.
Nell’animazione della Big Jump Theory, compare la sua Gravity Shoe, una scarpa concepita dall’artista per spostare il corpo nella dimensione spazio-temporale «disegnata sulla base dello strumento ideato da Richard Feynman per l’enumerazione di camminate casuali su di un sistema probabilistico che opera all’incrocio tra diverse direzioni possibili, un calcolatore di probabilità preso nel momento massimo di incertezza, quando il piede tocca ancora terra, anche solo per un soffio». Nel caso dell’animazione, il passo della Gravity Shoe e il caricamento di un salto entrano in un universo ciclico che piega la superficie del vuoto per aprirsi all’Universo visto dal Fermi Telescope. Realtà e immaginazione convergono in una lettura che parte dal corpo e dal suo desiderio di liberarsi dalla forza di gravità.
I pannelli in alluminio anodizzato delle sculture Finger Crossed che registrano la fluttuazione magnetica generata da coppie di palline da ping-pong colte nell’attimo prima della collisione, costituiscono la parte scultorea e scenografica. Le sculture sono anche allusione al dipinto di Tiziano Bacco e Arianna (1520-23) chiamato in causa da Luca durante il suo intervento analizzandone le varie stratificazioni, sovrapposizione di piani temporali compressi nella storia della materia che corre parallelo allo scorrere delle informazioni, al loro generarsi e decodificarsi (sulla base della cultura che le riceve). Similmente, nella cosiddetta astrofisica multi-messaggera, segnature sperimentali differenti arrivano ad un’unica interpretazione del fenomeno. Luca Pozzi indirizza e attribuisce approccio e metodologia alla lettura dell’informazione, un passaggio di cui tener conto nella divulgazione, ma anche della stessa genesi della teoria scientifica.
Blazing Quasi-Stellar Object si pone in uno spazio in between che si consolida tra le maglie dell’informazione durante il processo che dalla generazione dei dati arriva all’interpretazione della scienza per essere poi decodificata dal pubblico con la chiave della propria cultura. Blazing Quasi-Stellar Object costruisce così una vera e propria interfaccia che mette in comunicazione mondi diversi, una pellicola multimediale che mano a mano si espande sui canali social passando attraverso quelli di Internet Saga, e cerca il suo proseguimento nella ‘cosmologia multi-messagera’.
«Luca Pozzi. Blazing Quasi – Stellar Object», a cura di Francesco Urbano Ragazzi, CERN (Auditorium), Ginevra, 29.03 – 12.04.2017
immagini: (cover 1 – 5) Luca Pozzi – BQSO The Big Jump Theory still from animation, 2017. (2) Blazing Quasi-Stellar Object, cover image. (3) Luca Pozzi, BQSO, Bacchus and Ariadne: Fermi Telescope, digital collage, 2017. (4) Luca Pozzi, BQSO, Fingers Crossed, anodized aluminium, ping pong balls, wire, magnets, 100×50 cm, detail, 2016. (6) Luca Pozzi, BQSO, Fingers Crossed, anodized aluminium, ping pong balls, wire, magnets, 100×50 cm, 2016. (7) Luca Pozzi, BQSO, The Big Jump Theory, screensaver, 2017.