L’opera di Miguel Chevalier si interroga, poeticamente e metaforicamente, sulla natura nell’era dell’artificiale. Basandosi su un processo iniziato alla fine degli anni Novanta, basato sull’osservazione del regno vegetale e sulla sua trasposizione immaginaria all’interno di un universo digitale, Miguel Chevalier ha creato diversi erbari composti da semi virtuali che gli permettono, come un paesaggista, di creare giardini di luce che crescono all’infinito.
Tra questi diversi erbari, scopriamo nella mostra i Fiori Frattali che presentano una natura che esce dalle classificazioni botaniche, ai confini di quattro mondi: vegetale, minerale, animale e robotico.
8 fiori virtuali immaginari sbocciano all’interno di 8 schermi LCD. Miguel Chevalier ha dato loro nomi immaginari, come Cosmos Newtonia, Coronae Digitalis o Psychonautica Ornettica Hexadecimalis. I fiori nascono, dispiegano forme incredibili, ondeggiano in balia di un vento virtuale che non sentiamo, prima di scomparire davanti ai nostri occhi per far posto ad altri. Questi quadri viventi esercitano un fascino inquietante sullo spettatore. Queste opere ipnotizzano l’occhio in un’abbagliante dialettica tra reale e virtuale.
Oltre a queste opere video, vengono presentate otto sculture realizzate con la stampa 3D, che materializzano il virtuale. Questa tecnica rivoluzionaria per il campo della scultura permette di riprodurre le incredibili forme dei fiori algoritmici nati dalla germinazione digitale. Presentati sotto cilindri di plexiglas, diventano oggetti sacri, congelando la bellezza della vita digitale.
Il visitatore vede infine questi fiori immaginari dispiegarsi all’interno di un grande giardino virtuale proiettato. I fiori virtuali sbocciano, fioriscono, si arrampicano, appassiscono e rinascono in infinite variazioni e composizioni. Questo balletto vegetale porta con sé una sensazione meditativa.
La mostra “Fractal Flowers” è un’ode alla natura. Le diverse creazioni riflettono il nostro mondo attuale, in cui la natura è sempre più controllata e condizionata, e la vita artificiale che è diventata possibile. Al di là delle loro qualità estetiche, queste opere mettono in discussione la posta in gioco della manipolazione genetica: nessuno può prevedere cosa produrranno questi fiori che si incrociano liberamente e si riproducono all’infinito…
Esse affrontano la necessità di preservare la biodiversità con il rischio di essere ridotti a una natura artificiale. Questi paradisi artificiali cercano di creare un nuovo rapporto con la natura, di ricreare le condizioni di una simbiosi tra uomo e natura.
Presso l’Ara Art Center, è in corso “Digital Beauty”, la prima mostra personale di Miguel Chevalier a Seoul. Tra le 14 installazioni presentate, 4 sono completamente nuove, tra cui Attractors Dance. Nata da una collaborazione con l’artista Patrick Tresset, Attractors Dance è un sorprendente robot disegnatore a cinque braccia. Una creazione musicale di Claude Micheli accompagna il viaggio e arricchisce l’esperienza dei visitatori.
Miguel Chevalier. Fiori frattali (semi e giardino) e Digital Beauty, Centro d’arte Ara, Seoul (Corea del Sud), 18.01.2023 – 11.02.2024.