Il Kiasma Museum di Helsinky presenta Time Machines, importante retrospettiva dedicata la lavoro di Mika Taanila (1965), artista, filmaker e documentarista finlandese. I suoi lavori ci interessano per la sua indagine sulla relazione tra uomo, natura e tecnologia. I suoi film e corti, ci guidano verso visioni futuristiche della scienza e del progresso tecnologico ambientate in un tempo passato, quando proiettarsi nel domani concedeva ancora spazio a pensieri utopici.
Per la sua ricerca Taanila utilizza footage di documentari o filmati di esperimenti scientifici come materia prima per trasformarli poi in un nuovo immaginario, in cui spesso comprendere anche musica e suoni. Il suo Stimulus Progression (2005), evolutosi da un precedente documentario, Thank you for The Music – A Film About Muzak (1997), celebra la muzak, musica di sottofondo anonima, tradizione folkloristica urbana che ritma e delinea la vita schizofrenica della città.
In mostra anche The Most Electrified Town in Finland, film realizzato per Documenta 13 (Kassel, Germania 2012). Opera su tre canali, questo video racconta la costruzione dell’impianto Olkiluoto nella piccola cittadina finlandese di Eurajoki, che Mika Taanila ha seguito nella sua costruzione, sin dagli inizi, nel 2005. Si tratta della prima centrale nucleare ad essere costruita nel mondo occidentale dopo la catastrofe di Chernobyl, terzo progetto che in questo piccolo centro già conta due precedenti reattori nucleari, oggi in disuso. Sui tre schermi si alternano le immagini dell’enorme struttura in costruzione con quelle del paesaggio finlandese e della vita quotidiana di Eurajoki, documentando l’enorme impatto sul profilo rurale, ancora prima che la centrale sia effettivamente operativa.
Se sempre più spesso ora le prime esperienze di vita tecnologia sono oggetto di curiosità e di ricerca, tanto che una nuova disciplina è nata nella «new media archeology», non poteva mancare un tal riferimento che in Taanila si ritrova in una tensione tra memoria e distruzione. Parliamo di Black and White Movies (2013), dove video-tapes di film in bianco e nero, registrazioni televisive, copie di copie registrate dagli amici, sono distrutte con gesti violenti – per esempio schiacciati da una macchina – poi recuperate da Taanila, attaccate su carta fotografica ed esposte alla luce in una camera scura. Il video è ciò che la materia distrutta e poi rinata ci restituisce assieme a ciò che la memoria collettiva associa al titolo originario del film che accompagna il lavoro.
Taanila combina così vecchi e nuovi mezzi, analogici e digitali, fatti e fantasia. I suoi film stimolano l’immaginazione, ma anche per lo sguardo, allargandone il raggio a tutto ciò che nella bolla tecnologica innesca un susseguirsi di eventi che raggiungono poi l’uomo e la sua organizzazione sociale.
Mika Taanila. Time Machines, Kiasma Museum, Helsinky, 1.11.2013 – 2.03.2014
Immagini
(1 cover) The Most Electrified Town in Finland, 2012, three-channel video installation, 15 m; (2) artist Mika Taanila, 2013, The Finnish National Gallery, Central Art Archives; (3) Mika Taanila, installation view, Finnish National Gallery, Central Art Archives, Petri Virtanen; (4) Mika Taanila, Six Day Run, 2013, single channel projected installation, 14, 25 min., photo: Jussi Eerola, Kinotar Oy.