Moving Layers. Contextual Video in Art and Architecture è un libro che esplora l’immagine in movimento, letta attraverso il suo potere di rendere le superfici elastiche, di modificare e ripensare l’architettura, di ricodificare l’esperienza urbana e dello spazio in generale. Ad intraprendere questa impresa sono i due artisti e teorici Alexandro Ladaga e Silvia Manteiga, coppia nella vita e nell’arte, conosciuti anche come Elastic Group of Artistic Research. Uscito per la prima volta nel 2006 in Italia, pubblicato da Edilstampa, quest’anno esce, per la stessa casa editrice, in edizione aggiornata e in versione inglese.
Il loro studio ripercorre l’immagine in movimento e risale ai suoi antecedenti: studi sul movimento del fotografo Muybridge, le teorie Futuriste sul dinamismo spaziale, le anticipazioni di Marchel Duchamp sull’immagine elettronica, il mondo simbolico di Léger, e molti altri precorrono l’immagine in movimento e introducono al suo ingresso nell’era mediatica, avviata dagli esperimenti pionieristici con il video di Nam June Paik negli anni Sessanta. Da questo momento si percorrono le diverse e diversificate applicazioni dell’immagine in movimento in ambiti creativi tangenti a discipline diverse, analizzandone il potenziale impatto nello stravolgimento dello spazio e di quelle che si credevano le tradizionali coordinate spazio-temporali.
Con la stessa sensibilità con cui affrontando i loro lavori, opere video o installazioni site-specific che siano, gli Elastic Group offrono una visione che unisce teoria ed esperienza. «Non si limitano a riportare emozioni, zone d’emergenza – così descrive il loro modo di operare Vincenzo Trione nell’epilogo -, ma filtrano ciò che colgono attraverso una polifonia di pixel, disseminati in una pioggia di tracce, in sovrapposizioni tra linee e punti sulla superficie » (Trione).
Dell’immagine in movimento ne seguono le metamorfosi, dettate dalla capacità alchemica di trasformare le superfici, di rendere lo spazio «elastico». «L’immagine video è in grado di raggiungere spazi altrimenti impossibili da raggiungere, ambienti relativi, spazi contratti; può essere trasmessa via satellite, attraverso i network simultaneamente in spazi differenti grazie alle possibilità di trasmissione in tempo reale, strumenti che permettono di materializzare il desiderio immaginifico dei futuristi per una realtà senza fili (Moving Layers, p. 14).
Con una conoscenza che per loro è anche esperienziale, i due artisti si lasciano guidare dal flusso dell’immagine elettronica, la seguono nel mondo delle video installazioni, delle opere di Public Art, e di Land Art. Un viaggio nell’archeologia del futuro che può essere riportato in superficie non tanto scavando nelle profondità, quanto «grattando la superfice, il palinsesto come quello degli affreschi antichi, in questo caso realizzati dalla sovrapposizione di immagini stratificate, moving layers» (Moving Layers, p. 52).
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Alla ricostruzione storica che guarda al tutto si alterna un’analisi più ravvicinata dell’impatto del video sullo spazio, conseguenza della sua capacità di penetrare e attraversare le superfici, di trasformare lo spazio privato e mentale in pubblico, di rivoluzionare l’ambiente urbano. «La video arte, dalle sue origini site-specific (installazioni in spazi chiusi) si è gradualmente trasferita all’esterno, sovrapponendosi all’architettura e creando un nuovo tipo di public art – Public Video Art – che è diventata sempre più rilevante» (Moving Layers, p. 47).
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In questi giorni Screencity Lab a Riga (Latvia), in collaborazione con Interactionfield, organizza due urban screenings nel contesto del «Waterpieces Festival» (Riga, Latvia 15-17 August 2014). Il lavoro degli Elastic Group of Artistc Research sarà presente con tre dei loro lavori: Beyond Lines (2001), video installazione che esplora storie parallele da leggere tra le linee dell’immagine elettronica; CODEC Lossy, che in una serie di produzioni porta avanti una ricerca videosofica su come l’immagine video è percepita dalla macchina, e Subliminal Wien (2005), mappatura video del linguaggio iconico della città in chiave elettronica.
Alexandro Ladaga e Silvia Manteiga. Contextual Video in Art and Architecture, Edilstampa, Roma 2014 (prima pubblicazione in versione italiana, 2006)
Immagini e video
(cover) Elastic Group of Artistic Research, portrait, courtesy of Elastic Group of Artistic Research (1) Elastic Group of Artistic Research, Moving Layers, collage of the book (2) Elastic Group of Artistic Research, Subliminal Wien, 2005, WUK Kulturzentrum and Workstation, Vienna (3) Elastic Group of Artistic Research, Beyond Lines, 2001, video extract from you tube (4) Elastic Group of Artistic Research, Subliminal Wien, 2005, video extract from you tube.