Venerdì 22 Marzo, presso lo studio dei NONE Collective, si è tenuta la presentazione del libro Shooting a Revolution (edizione Pluto Press) di Donatella Della Ratta, studiosa di Media e culture arabe, manager di Creative Commons per i paesi arabi e curatrice indipendente. Con la moderazione di Tiziana Terranova, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università L’Orientale di Napoli e la partecipazione di Lawrence Lessing, docente di diritto e creatore e amministratore di Creative Commons, si è discusso di attivismo, rivoluzione, del ruolo dei media e dei canali social nella testimonianza degli accadimenti sotto un regime (nello specifico il regime Siriano), testimonianza che si attua attraverso le immagini e i video di chi la rivoluzione la fa per necessità di vita e non solo come giornalista per informare il resto del mondo.
Una prima parte della presentazione ha chiarito nelle parole dell’autrice e della moderatrice proprio la differenza importante fra necessità di testimoniare e dovere di informare: per dirla con parole crude molti dei video che hanno girato in rete dei bombardamenti del regime di Bashar al-Assad o delle pallottole dell’esercito siriano fedele al regime che si dirigono verso i civili sono stati registrati da persone che hanno perso la vita proprio per fare quella testimonianza, perché per loro era importante che quelle immagini non solo informassero il mondo di ciò che succede ma anche fossero dei documenti inoppugnabili quando ci sarà (ci sarà?) il processo contro il regime di Bashar al-Assad. Da qui il discorso sulla capacità delle immagini di essere una testimonianza oggettiva e di come con il consenso più o meno esplicito delle piattaforme social queste immagini non vengano ribaltate da un regime per farne propaganda.
Solamente per toccare in maniera rapida tutti gli argomenti che il dibattito ha sollevato fra autori, ospiti e pubblico ci vorrebbe una pubblicazione, ne cito a memoria alcuni: l’importanza dello sguardo critico su ciò che si è fatto come attivista, la paura che i regimi hanno della parola comunità, il ruolo del mercato nella creazione dei desideri degli utenti da parte delle piattaforme social, il circolo perpetuo delle immagini e delle informazioni che fa perdere l’aspetto etico alle immagini stesse. Si capisce già da questa veloce e totalmente incompleta descrizione l’importanza della circolazione di questo necessario e doloroso libro.
In questo articolo vorrei però puntare l’accento sulla profonda relazione fra i discorsi di Donatella Della Ratta, Lawrence Lessing e Tiziana Terranova all’evento organizzato dai NONE Collective e il progetto dei NONE a cui la presentazione faceva da prologo: Simposio.
Durante la serata ci sono state delle parole che si sono ripetute e che sottendevano un po’ ogni discorso. Queste parole sono: Arte, comunità, attivismo, utopia, rivoluzione, creatività. Nei tempi feroci in cui viviamo queste parole possono sembrare da un lato anche scontate ma hanno ancora la potenza della sovversione se formano assieme e in connessione le basi di un progetto: questo è Simposio!
Nelle parole dei NONE, pronunciate da Gregorio de Luca Comandini, Simposio è «un network no profit, un progetto senza scopo di lucro, una comunità di artisti e pensatori» che si sono riuniti lo scorso anno per cinque appuntamenti nei quali ridiscutere non solo la teoria dell’arte ma porre le basi per una vera e propria «visione utopica dell’arte»; si sono riuniti e si riuniranno anche quest’anno per «un progetto ancora più utopico» che sarà Simposio 2019 in un luogo magico, il villaggio Eni di Borca di Cadore dal 4 al 7 Luglio (in realtà si è già iniziato a farlo in rete, dove nella pagina FB dell’evento Simposio, inizia a germinare il dibattito critico). Si crea quindi una comunità di artisti che ha come scopo il «cercare di Fare, ma veramente!».
La comunità creativa si riunisce per essere attiva in un processo di rivoluzione dell’arte e della società. Ecco che la connessione fra la presentazione e ciò che sarà Simposio si manifesta senza forzature. È stato solo un assaggio, ma di quelli che son capaci di soddisfare e contemporaneamente invogliare a continuare.
Il progetto è aperto a tutti coloro che sentono la necessità di essere presenti attivamente al momento storico che stiamo vivendo con lo sguardo fisso al futuro.
«È un programma di attività, incontri, performance e installazioni che intende attivare un confronto pubblico e stimolare una riflessione sulla contemporaneità e le sue implicazioni di carattere percettivo, cognitivo, sociale ed economico».
Non ci sono spettatori, annuncia il sito di Simposio (alla visita del quale rimando per ogni dettaglio e soprattutto per prenotarsi: http://simposio.none.business/), questo perché in quei giorni ci saranno sia momenti di discussione che momenti di partecipazione attiva tramite workshop. La grandezza, forse utopica, di Simposio è anche in questo a mio avviso e cioè rinominare le (troppo abusate) parole partendo dal significato primario e riattivando questo significato: così workshop sembra configurarsi come uno spazio di lavoro dove forgiare qualcosa che ognuno si possa in seguito portare dietro – ben distante dalla proliferazione di workshop un po’ museali che distaccano l’opera finale dall’esperienza poiché sempre più racchiusi negli spazi di istituzioni e nel tempo del mercato; comunità riprende il suo significato basilare di persone che vivono assieme e che agiscono assieme per scambiarsi esperienze e conoscenze pratiche e apprendere l’uno dall’altro con lo scopo dell’interesse comune – non la comunità intesa come sciame di individualità ammassate nello spazio virtuale della rete o entro confini che si cerca di fortificare.
Rinominare le parole per evitare di dare le cose per scontate.
Contemporaneamente un’apertura e una presa di posizione, come tengono a sottolineare gli organizzatori nelle regole della comunità (più che regole un vademecum):
«Simposio è aperto a qualunque pensiero ad eccezione della violenza, la discriminazione, l’odio».
SIMPOSIO 2019
Villaggio Eni di Borca di Cadore (BI), 4 – 7 Luglio, 2019
Visita qui il sito per il programma completo e aggiornato e per prenotarvi
immagini: (cover 1,2,3,4,7) Simposio presenta «Shooting a Revolution» con Donatella della Ratta e Lawrence Lessig (5,6) Simposio-2019. credits NONE-collective