Oggi su Arshake, l’introduzione di Isabella Indolfi al suo progetto OPERE VIVE, una ricerca sugli strumenti dell’arte pubblica, in viaggio tra organizzazioni no profit e università di rilievo internazionale.
Tra le pratiche artistiche più colpite dalla pandemia ci sono sicuramente tutti quei progetti site-specific e community-based che si fondano sul viaggio, l’esplorazione, il contatto e l’interazione con persone e luoghi, ovvero, quell’arte contemporanea che entra in dialogo diretto con l’ambiente e la comunità a cui è destinata.
La pandemia è stata, ed è ancora, un momento di riflessione, utile ad operare un processo di astrazione che teorizzi quel che, per ora, non si può mettere in pratica. Tra una call e l’altra, mentre si cerca di connettere un mondo frantumato dalla pandemia, sorge il bisogno di individuare il senso profondo di quelle pratiche relazionali, partecipative e performative considerate linfa vitale per l’arte contemporanea.
Questo è l’obiettivo del progetto di ricerca OPERE VIVE che è partito da Maranola, un piccolo borgo medievale nel sud Italia, ed è arrivato in Islanda, Russia, Armenia, Etiopia, Cina, Corea del Sud, Inghilterra e Stati Uniti d’America.
Seguendo un filo sottile, OPERE VIVE connette una discreta varietà di territori e comunità di riferimento, da Nord a Sud, da Est a Ovest, dalle grandi metropoli ai piccoli nuclei periferici. Cosa accomuna List i Ljosi, il festival nello sperduto e gelido fiordo islandese, allo Zoma, il museo sostenibile e visionario nella calda e umida megalopoli di Addis Abeba in Etiopia? Cosa collega la Residency Unlimited di New York con Nikola-Lenivets, il più grande parco di land art d’Europa nel cuore della steppa russa? Come dialoga il programma di residenze del Miro Center, neonato centro polifunzionale di Gwangju in Sud Corea, con quello dell’ICA, centro di arte contemporanea di Yerevan in Armenia? Qual’è la visione dell’arte pubblica che connette la cinese ArtsRouge di base a Shanghai con Seminaria Sogninterra, l’associazione culturale di un piccolo borgo medievale italiano?
Nonostante la distanza geografica e i diversi territori di riferimento, queste organizzazioni no-profit condividono vivaci pratiche di produzione e distribuzione artistica radicate nel luogo di destinazione e concepiscono l’arte come strumento di indagine del territorio e dispositivo di rigenerazione urbana e sociale. Il risultato del loro lavoro è la realizzazione di opere che respirano nello spazio pubblico e maturano nella condivisione con la comunità; opere che creano connessioni, luoghi e momenti di incontro; opere libere di auto-generarsi, sottraendosi al controllo della soggettività dell’artista o del committente, per fondersi con la destinazione e con il pubblico.
La ricerca curatoriale OPERE VIVE aspira ad avviare una mappatura di ciò che è vivo, definendolo attraverso le variazioni delle intensità sensibili percepite lungo il viaggio. L’intento finale è di riconoscere percorsi comuni e vocazioni condivise, capaci di supportare dialoghi presenti e futuri tra le organizzazioni coinvolte.
Sviluppato a Settembre 2020 per l’Italian Council IX -la call internazionale del DGAAP- sebbene non sia stato tra i progetti selezionati, OPERE VIVE sarà realizzato grazie al contributo delle organizzazioni coinvolte, che ospiteranno in residenza la curatrice Isabella Indolfi, e grazie al supporto di importanti Università internazionali.
Da un lato il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura de La Sapienza Università di Roma e il Dipartimento di Scienze Umanistiche della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, supporteranno l’analisi di pratiche artistiche spaziali e relazionali. Dall’altro lato, il Computing Department della Goldsmiths University e la School of Digital Arts della Manchester Metropolitan University supporteranno un focus sull’impatto che l’ambiente ha sull’arte digitale. Interviste a curatori, artisti e direttori delle organizzazioni coinvolte daranno corpo alla ricerca e saranno condivise di volta in volta da Arshake e sul blog di OPERE VIVE.
immagini: (cover 1) OpereVive-map (2) Seminaria-Carlo De Meo 2011©Andrea De Meo (3) Nikola Lenivets – Nikolay Polissky (4) ICA-yerevan (5) List í ljosi – Elisa Artesero-2017 (6) Zoma Museum ©Michel Temteme (7) Real Fiction Cinema – Shanghai ©ArtsRouge