I coreografi e danzatori Giulio Petrucci e Jari Boldrini presenteranno al Pas de deux, debutto assoluto domenica 30 ottobre nell’ambito del prestigioso Romaeuropa Festival (negli spazi de La Pelanda, presso il Mattatoio di Roma) al termine di un articolato percorso che li ha posti in dialogo con autorevoli realtà dell’arte performativa e coreutica nazionale.
«L’attrazione per l’immaginario del pas de deux, spiegano Petrucci e Boltrini, accompagna l’esplorazione di un sistema scenico che, nella storia del balletto, ha messo in luce il profondo valore del legame e della relazione. Prendendo spunto dagli aspetti essenziali del passo a due, la nostra performance sviluppa un linguaggio coreografico che, grazie al movimento, apre la possibilità di liberare stati emotivi attraverso intenzioni, dinamiche e incastri spaziali».
A loro abbiamo posto qualche domanda per sapere di più sulla nascita del collettivo, sullo spettacolo, su come il progetto si è evoluto a seguire la pandemia e qualche anticipazione sullo spettacolo.
Elena Giulia Rossi: Potete raccontarci come e quando è nato il collettivo C.G.J. Collettivo Giulio e Jari?
Il collettivo nasce dopo una serie di esperienze che hanno stimolato un pensiero creativo comune. Possiamo definire, il nostro, un rapporto sinergico che nel tempo si è nutrito dell’incontro quale strumento d’indagine per orientare scelte umane e professionali.
Dopo diverse esperienze lavorative come interpreti, con gli autori Fabrizio Favale, Cristina K. Rizzo, Virgilio Sieni e Stefano Questorio, abbiamo deciso di dare vita nel 2018 a C.G.J. Collettivo Giulio e Jari.
L’ idea nasce dal desiderio di voler generare un percorso di ricerca coreografico, un nostro motore creativo che identifica nello scambio e nel confronto un terreno fertile per originare nuove riflessioni e visioni.
Siamo sostenuti da due diverse realtà, la Nexus Factory di Simona Bertozzi e da Anghiari Dance Hub.
Insieme, abbiamo segnato diversi traguardi che hanno contribuito alla nostra crescita, come giovani autori ma anche come persone.
Nel 2020 ci è stato assegnato il premio Danza&Danza come interpreti emergenti e nel 2021, grazie a ResiDanceXL, abbiamo intrapreso la nuova creazione Pas de deux, che ha ottenuto il supporto alla produzione con la vittoria di DNAppunti coreografici.
Consideriamo questi raggiungimenti delle grandi possibilità, che ci permettono di indagare diversi concetti e idee continuando a stimolare un nostro pensiero.
Il vostro linguaggio si basa sulle relazioni. Verso quali cambiamenti linguistici e coreografici e scenici (semmai ci sono stati) hanno portato le drastiche trasformazioni relazionali dettate dagli ultimi anni di pandemia?
Con la ripresa di tutte le attività abbiamo dato ancora più valore ai rapporti e alle relazioni.
Rapporti intesi come fonti di stimoli che danno origine e innescano nuove scoperte, sia a livello creativo che dal punto di vista umano.
Il cambiamento è per noi inteso come apertura, un lasciarsi attraversare dalle relazioni che diventa una pratica per analizzare e osservare, da prospettive sempre differenti, il percorso creativo, e costituisce una fonte inesauribile di sollecitazioni, espressioni, forme e dinamiche.
Questi concetti ci hanno portato a riflettere sull’ importanza delle relazioni, intese come elementi essenziali che animano dall’interno un processo di ricerca.
Quello che per noi è cambiato è il modo di affrontare il lavoro: uno scambio differente, un tracciato comunitario che apre molte più visioni e strade da percorrere.
Ci potete dare qualche anticipazione rispetto allo spettacolo che andremo a vedere al REF il 30 ottobre?
Quello che ci sentiamo di condividere, al termine di un fortunato e lungo periodo di ricerca, si condensa nel desiderio di trasmettere un immaginario senza tempo attraverso gli elementi che compongono Pas de deux.
Un’opportunità che ci ha permesso di indagare il movimento, che diviene archivio virtuoso di azioni e climax capaci di aprire scorci narrativi senza mai definire un concreto.
Grazie anche al sostegno di tutte le realtà e le persone che hanno contribuito alla realizzazione di Pas de deux siamo finalmente giunti al debutto: lo spettacolo sarà presentato in prima assoluta domenica 30 ottobre nell’ ambito di Romaeuropa Festival, una delle rassegne di arti performative più celebri del panorama italiano e non solo.
Dopo questa prima tappa, che avrà luogo negli spazi de La Pelanda, presso il Mattatoio di Roma, ripresenteremo Pas de deux nel 2023 presso i Festival FOG Triennale Milano Performing Arts e Gender Bender di Bologna.
Jari Boldrini and Giulio Petrucci, Pas de deux, October 30th, 2022, Romaeuropa Festival, Mattatoio, La Pelanda, Teatro1, Roma, 30 ottobre 2022, ore 17.00 | Please visit here the website for information and tickets
Images: (cover 1) CGI, «Pas de deux», Cosimo Trimbol (2) CGJ, «Pas de deux», Lorenza Daverio (3) CGJ, «Pas de deux», Riccardo Panozzo