Il libro fotografico ha origini che risalgono alla nascita della fotografia. Nel tempo si è acquisita maggiore consapevolezza sulla sua natura di opera d’arte: è diventato oggetto di un colto collezionismo, viene esposto in mostre e musei ed è sempre più diffuso in fiere e festival dedicati. Eppure la letteratura sull’argomento è ancora piuttosto scarsa, soprattutto in lingua italiana. Il libro di Silvia Bordini, Photobook. L’immagine di un’immagine (edito da Postmedia) colma proprio questa mancanza e si pone l’ambizioso obiettivo non solo di descrivere libri fotografici, portando esempi di artisti più o meno noti, ma soprattutto di individuare l’oggetto di studio perché la domanda “cos’è un libro fotografico?” non è così scontata.
Nel tentativo di darne una risposta, l’autrice ripercorre le principali pubblicazioni sull’argomento, fornendo un’utile ricognizione degli autori che se ne sono occupati e, al contempo, rintracciando i tratti comuni delle numerose definizioni di photobook. Definizioni che, pur ponendo l’accento su questioni diverse, talvolta sottolineando la centralità della fotografia, talaltra privilegiando l’oggetto libro, sembrano convergere sull’idea di considerare le immagini in esso contenute come parte di un tutto, elementi di una serie. Insomma il libro fotografico, suggerisce Bordini, non è solo un libro composto prevalentemente da fotografie, ma ha una sua specificità e delle caratteristiche tali da implicare un mutato rapporto tra lettore e testo, essendo quest’ultimo basato non sulle parole ma sulle immagini.
Storico dell’arte, Silvia Bordini si è occupata di fotografia in varie occasioni, ma questo libro è anche frutto di una più diretta esperienza con questo medium, dal momento che l’autrice si è più volte messa dietro l’obiettivo e ha recentemente dato alle stampe un suo libro fotografico: A viso aperto (IkonaLiber, 2019).
Numerose le questioni affrontate in Photobook, come la necessità di chiarire la terminologia di riferimento – che è prevalentemente in lingua inglese – e la differenza non solo tra photographic book e photobook, ma anche più semplicemente tra libro d’artista e libro fotografico. E se da una parte la diversità delle definizioni denuncia quanto gli studi sull’argomento siano ancora agli inizi, dall’altra – nota Bordini – proprio lo sforzo definitorio rivela il riconoscimento di una precisa identità al libro fotografico poiché «dare un nome significa orientare e legittimare».
Tale legittimazione è ben dimostrata dalla recente istituzionalizzazione del libro fotografico, di cui è massimo esempio la collezione della Tate Modern, venduta nel 2017 da Martin Parr, oppure, rimanendo nel contesto italiano, quella che Piero Cavagna ha ceduto alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma nel 2019.
Analizzando le mostre nate da queste collezioni, ma anche altre esposizioni, fiere e festival sorti attorno al libro fotografico, Bordini osserva il modo in cui il photobook è raccontato e discusso in tali occasioni e si interroga sulle problematiche espositive generate da un oggetto nato per una fruizione intima e solitaria: dall’invito a toccare e sfogliare le pagine all’uso di dispositivi digitali e interattivi.
Un’ultima questione affrontata dall’autrice è proprio l’impatto delle tecnologie digitali che, nell’età contemporanea, hanno rimesso in questione anche la materialità di un oggetto come il libro. Moltissimi sono i photobook che si possono sfogliare su YouTube, su Vimeo e su siti dedicati e così anche il libro fotografico entra in rete e, da oggetto prezioso, pensato per la manipolazione fisica, diventa un oggetto da sfogliare virtualmente attraverso lo schermo.
Completato da un’analisi più approfondita di una selezione di photobook, di cui sono discussi i dettagli tecnici e le diverse scelte editoriali, il libro di Silvia Bordini è una pubblicazione indispensabile per chiunque voglia orientarsi nel vasto mondo del libro fotografico, ormai diffuso ma ancora poco studiato.
Silvia Bordini, Photobook. L’immagine di un’immagine, Postmedia, Milano 2020
immagini: (cover 1)Silvia Bordini, Photobook. L’immagine di un’immagine, Postmedia, Milano 2020 (2) Daisuke Yokota, Outskirts, 2017 (3) Giulia Marchi, Multiforms, 2014 (4) Alessandra Dandini de Silva, Paesaggi, 2014 (5) Fenomeno Photobook, Barcellona, 2017 (6) Daido Moryama – Bye Bye Photography (1972) su YouTube