“Garbatella 20/20– La città e la memoria”, è una mostra progetto pensata per celebrare i 100 anni della fondazione di un quartiere tra i più rappresentativi per l’architettura romana degli anni Venti. Il progetto si è inaugurato il 21 febbraio nell’hub culturale Moby Dick, uno spazio concepito come Bagni Pubblici nel 1927, da Innocenzo Sabbatini, e luogo simbolo del quartiere.
La mostra a cura di Francesca Romana Stabile, Elisabetta Pallottino, Paola Porretta con l’intervento di Pietro Ruffo e la collaborazione di Cecilia Cicconi e Sara D’Abate, video di Emiliano Martina nasce da un laboratorio didattico del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, organizzato dai corsi di Restauro dell’ultimo anno di laurea magistrale che si è svolto tra marzo e settembre 2019. Grazie a una convenzione con ATER Roma, è stato possibile studiare i documenti dell’Archivio Storico – disegni, relazioni di dirigenti e progettisti, atti di proprietà e di assegnazioni degli alloggi – e ricostruire la storia edilizia del quartiere.
Il lavoro svolto con gli studenti, documentato in un video, è stato raccolto nei Quaderni di Garbatella 20/20 (44 documenti monografici sui lotti storici del quartiere e 3 documenti su tematiche trasversali), in due mappe generali (tipi edilizi e spazi esterni) e in un tappeto urbano, concepito come sintesi grafica della planimetria dei 44 lotti storici di Garbatella e di una lettura astratta degli elementi vegetali dei cortili. Durante il Laboratorio Garbatella 20/20 sono state realizzate 44 interviste agli abitanti del quartiere ed è stato immaginato un itinerario con le tappe più significative della storia urbana e architettonica del quartiere (VENTI tappe per Garbatella 20/20). Parte integrante della mostra è l’opera di Pietro Ruffo, La nuova gioventù, concepita come sintesi concettuale del Laboratorio Garbatella 20/20.
“Garbatella 20/20 – ha dichiarato l’artista Pietro Ruffo – è un progetto pensato per celebrare i 100 anni di questo quartiere mitico, insieme a 100 studenti dei corsi delle professoresse Stabile, Pallottino e Porretta del Dipartimento di Architettura di Roma Tre. Gli studenti sono stati divisi per lotti e hanno svolto una serie di analisi per capire come questo quartiere, progettato a partire dal 1920, si sia evoluto negli ultimi 100 anni. Sono usciti fuori degli elaborati straordinari che sono stati la base per la mostra allestita a Moby Dick, uno spazio progettato come Bagni Pubblici nel 1927, da Innocenzo Sabbatini, che rappresenta un luogo simbolico per il quartiere. Dal 2017, infatti, lo spazio è stato rifunzionalizzato in hub culturale che produce e promuove eventi culturali progettati in maniera partecipata tra Regione Lazio, DiSCo, Università degli Studi Roma Tre e Associazioni del territorio. Allestire la mostra in questo luogo frequentato tutta la settimana da tantissima gente, in particolare da giovani studenti, rappresenta la possibilità di mettere in relazione la storia e la memoria del quartiere con il suo presente e il suo futuro”.
La fotografia, soprattutto il lavoro di gruppo sul territorio ha fatto riemergere alla memoria la storia del quartiere Garbatella, uno dei più estesi e rappresentativi progetti di espansione residenziale promossi dall’Istituto per le Case Popolari in Roma. Fondata il 18 febbraio 1920 con l’obiettivo di rispondere in tempi brevi alla pressante domanda di alloggi, il nuovo quartiere fu realizzato sui Colli di San Paolo e venne concepito come un intervento di singolare sperimentazione architettonica e sociale che intendeva mettere in relazione diverse utenze (operai, impiegati, baraccati, sfrattati) cui erano destinate differenti soluzioni abitative (villini, case a schiera, palazzine, alberghi suburbani).
Un gruppo di giovani architetti vicini a Gustavo Giovannoni (tra cui Innocenzo Sabbatini, Plinio Marconi, Camillo Palmerini, Giovan Battista Trotta e Giuseppe Nicolosi), guidati da Innocenzo Costantini, allora Direttore Generale e presidente del Servizio Tecnico dell’ICP, costruirono in pochi anni un quartiere che ancora oggi è espressione di una straordinaria qualità architettonica e urbana.
Il tessuto edilizio, ispirato alle teorie inglesi delle garden city, fu organicamente integrato alla naturale orografia del terreno; i cortili dei singoli lotti vennero concepiti come spazi di aggregazione sociale e di attraversamento dell’intero quartiere; le soluzioni tipologiche standard, adottate per gli alloggi, furono declinate in molteplici varianti compositive; il disegno dei prospetti fu concepito come combinazione di apparati decorativi della più varia derivazione stilistica (evocazioni medioevali, declinazioni moderniste, memorie rurali, citazioni classiciste e barocche) che portò alla creazione di uno stile, definito poi dalla critica barocchetto.
(dal comunicato stampa)
immagini: (cover 1) Pietro Ruffo LA NUOVA GIOVENTU inchiostro su tela 300x300cm 2019-2020 Laboratorio Garbatella 2020 Università degli studi Roma Tre (2) Garbatella – MAPPA (3) Allestimento (4) RITRATTI – DETTAGLIO (5) Tappeto Vegetale (6) Tappeto Urbano (7) QUADERNI