Rhizome lancia «Poetry as Practice» , progetto espositivo online dove sei poeti esplorano il linguaggio della rete quale processo fisico, sociale e materiale. Le opere inedite di poesia saranno pubblicate ogni lunedì fino al 6 aprile 2015. Curato da Harry Burke, il progetto è realizzato e presentato in collaborazione con Rhizome e il New Museum quale parte del ciclo di mostre First Look.
Nella sua serie di saggi «Inside the White Cube», pubblicati su «Artforum» a partire dal 1976, Brian O’Doherty lancia un’affermazione semplice ma d’impatto: la galleria d’arte non è uno spazio neutrale. Nonostante il suo aspetto invisibile o naturale, la galleria espositiva con il bianco assoluto delle sue pareti afferma e impone una precisa rilevanza ideologica nella produzione e nell’esposizione dell’opera d’arte. Il computer ed internet modellano, parimenti, la produzione e la fruizione dell’opera poetica. I testi sono tutti accompagnati da un complesso e articolato ensemble di codici, hardware, e infrastrutture. Sul web, così come sulla carta stampata, non esiste alcuna «pagina bianca».
Attraverso l’opera di sei poeti —Alex Turgeon, Penny Goring, Tan Lin, Ye Mimi, Melissa Broder, e not_I— il progetto «Poetry as Practice» si focalizza sulla poesia online, come un processo integrato nei sistemi materiali e tecnologici e nelle stesse esperienze quotidiane rappresentate. Pubblicate ogni lunedì durante un arco temporale di sei settimane, le opere sono tutte inedite, ad eccezione delle composizioni che portano la firma di Ye, e sfruttano una vasta gamma di supporti mediatici, tra cui i video online, JavaScript, e NewHive. Attraverso questo approccio ibrido, la poesia viene vista e interpretata come uno strumento mediatico, e i media digitali — che possono essere considerati come una forma linguistica o un codice informatico — si attivano come fossero poesia.
Sia attraverso l’impiego di modelli e stili gergali (i collage di selfie di Goring, i video amatoriali e le cartoline di Ye, le illustrazioni al computer di Turgeon), di composizione basata su regole (Lin e Broder), o di auto-cancellazione (not_I), i poeti smitizzano la paternità individuale dell’opera per porre in evidenza l’influenza delle condizioni circostanti nella creazione delle loro opere. Tuttavia si oppongono alla sovra-determinazione di tali condizioni: le opere hanno spesso un approccio introspettivo, evocano in modo sistematico, e al contempo lirico, particolari stati d’animo e punti di vista.
Il soggetto parlante non può essere mai eliminato dalla semiologia del sistema, per parafrasare Julia Kristeva. La poesia non può rimanere estranea alle condizioni che regolano la propria produzione e circolazione. Al contrario, la poesia in quanto pratica parla dentro di loro: incarnata, performativa, incompleta, spesso collaborativa, e in un costante stato di coalescenza, in continua negoziazione con i mondi, le forme, e i soggetti che la circondano. (dal comunicato stampa)
Ai calligrammi animati di Alex Turgeon, con il suo Better Homes and Gardens Revisited, pubblicato il 2 marzo DELETIA – self portrait with no self (2015) un’opera epica di oltre settanta pagine realizzata sulla piattaforma web NewHive, seguiranno le opere di Tan Lin (oggi, 16 marzo), Ye Mimi (23 marzo), Melissa Broder (30 marzo), Not_I (6 aprile).Stay tuned on Rhizome.
Immagini (cover e 2) Penny Goring, DELETIA – self portrait with no self (2015, screenshot). Web-based poem with audio and video. Courtesy the artist (1) Alex Turgeon, con il suo Better Homes and Gardens Revisited, 2015, snap shot from online work, courtesy the Artist.