Al Meet Digital Culture Center a Milano, il 2 ottobre, sarà possibile assistere all’incontro con Refik Anadol, artista turco, pioniere delle estetiche dell’intelligenza artificiale, esploratore dei grandi cambiamenti della percezione del tempo e dello spazio con l’avvento delle tecnologie, argomento quanto mai esteso a tutti gli aspetti della vita quotidiana.
La vita esiste anche nella forma delle strutture che la abitano e si configura nella sua visione in architetture post-digitali, realtà alternative ridefinite dalle funzionalità di elementi interni ed esterni e concretizzate in forme di ibridazione tra architettura, arte mediale e intelligenza della macchina. Nel suo lavoro i dati si concretizzano in sculture, dipinti, architetture e prendono forma e vita tanto nello spazio fisico quanto in quello virtuale.
Nei nuovi spazi del MEET Digital Culture Center a Milano Refik Anadol ha realizzato Renaissance Dreams, installazione site-specific generata da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia, composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura. I dati di ciascun capitolo sono stati elaborati dall’intelligenza artificiale per mezzo di algoritmi GAN (Generative Adversarial Network), capaci di identificare caratteristiche comuni nelle immagini e nei testi del Rinascimento Italiano e produrre creazioni originali.
Sarà interessante ascoltare il percorso di un artista e un visionario che ha iniziato ad operare in tempi non sospetti, quando l’Intelligenza Artificiale era un argomento coltivato in una cerchia ristretta di esperti, lontana dall’essere presa in considerazione come una nuova specie in essere e la tecnologia era uno strumento ausiliario.