Armonie sintetiche è il titolo della personale di Roberto Pugliese attualmente in corso alla Galleria Nicola Pedana, accompagnata da un testo critico di Chiara Pirozzi.
La mostra è concepita come un percorso attraverso le opere più recenti in cui è resa evidente l’incessante ricerca dell’artista nelle possibili forme di estetizzazione del suono che – nel mettere a dialogo analogico e digitale, tradizione e innovazione tecnologica – sono capaci di generare nuove visioni e inediti processi esperienziali. Nei suoi lavori, Roberto Pugliese coniuga sapientemente le sperimentazioni nel campo della composizione di musica elettronica e contemporanea con la pratica visiva e scultorea, giungendo alla realizzazione di opere in grado di modellare lo spazio grazie alla duplice componente sonora e installativa.
Il percorso espositivo presenta alcune opere del ciclo dal titolo Strumenti aumentati. Dispositivi musicali tradizionali – come violini, mandolini e chitarre – sono modificati dall’artista mediante particolari trombe realizzate con la stampa 3D che, come dei risonatori, amplificano e alterano la partitura composta dall’artista proveniente dallo speaker posto all’interno dello strumento.
La ricerca sulla possibilità di trasformare le onde sonore in scultura e viceversa rappresenta il comune denominatore del ciclo di opere intitolato Partitura possibile in cui Pugliese, a partire da un collage di spartiti musicali, opera una stratificazione di piani costituita da disegni e piccole sculture dalle forme biologiche sospese fra i piani grazie a tensostrutture e che rappresentano l’immagine bidimensionale e tridimensionale della composizione sonora realizzata dall’artista.
La mostra presenta inoltre diverse installazioni ripensate e riprogettate dall’artista appositamente per gli spazi della galleria come Fluide propagazioni alchemiche in cui Pugliese sperimenta le differenti propagazioni del suono in diversi liquidi all’interno di ampolle e alambicchi e come Soniche visioni olografiche dove una serie di proiettori olografici, progettati e stampati in 3D dall’artista, intrecciano visioni sospese e sonorità create ad hoc mediante processi “audio reactive”.
(dal comunicato stampa)