Siamo ormai vicini all’inizio di uno degli eventi più eclettici ed interdisciplinari del panorama artistico e musicale contemporaneo, il Sónar, fondato a Barcellona nel 1994 come Festival of Advanced Music and Multimedia Art dal giornalista musicale Ricard Robles e dal musicista e artista visivo Enric Palau e Sergio Caballero. I visitatori negli anni sono cresciuti in maniera esponenziale e il Festival si è consolidato nel mondo come uno tra i più importanti momenti di confronto tra musica, arte e sviluppo tecnologico.
Organizzata in parallelo al Sónar come estensione della sua fitta rete di eventi, Sónar+D è la conferenza internazionale che indaga la trasformazione digitale dell’industria creativa per sviluppare e rafforzare il talento, creare scambi di conoscenza e consolidare opportunità nel mondo del lavoro. Durante i giorni del Sónar, e in attesa degli eventi serali, artisti ed esperti dell’industria tecnologia, giovani e affermati, sono chiamati assieme per condividere esperienze estese tra musica, arti visive e piattaforme transmediali e per costruirne di nuove. In un’ottica tutta proiettata verso la sperimentazione e la condivisione di conoscenze, saranno presentati progetti di realtà virtuale, di wearable technology, strumenti musicali, prototipi sound & A/V ed esperimenti collettivi.
Questa importante iniziativa, motore di opportunità incredibili, è giunta quest’anno alla quarta edizione che, fianco a fianco del Sónar, avvicenderà una fittissima serie di appuntamenti tra il 16 e il 18 giugno. Tra i temi affrontati in questa edizione sono l’impatto degli algoritmi su tutti gli aspetti della nostra vita culturale, da quella creativa a quella sociale così come si manifesta nell’utilizzo quotidiano della tecnologia, il legame tra cultura e attivismo, le potenzialità narrative della realtà virtuale e quella dei dati intesi come materia da plasmare per la creazione artistica.
Se i Festival sono eventi che si consumano (intensamente) nell’arco di pochi giorni, il Sónar e il Sónar+D si estendono nel tempo, per i numerosi eventi di preview che anticipano i tre giorni di Festival e per le numerose relazioni e opportunità che questo importante appuntamento costruisce per future produzioni e attività.
I primi live shows tenutisi presso il Mazda Space («A Taste of SonarD Plus») hanno già coinvolto personaggi di rilievo internazionale come Martin Messier (che con il suo FIELD converte i segnali elettromagnetici in suoni), Myriam Bleau (che traduce il movimento dei i suoi dischi Soft Revolvers in suoni e luci), e Chagall (che con i suoi MI.MU gloves genera composizione sonore da movimenti espressivi e voce). I Domestic Data Streamers hanno presentato The Time keeper (esperimento collettivo, in collaborazione con Spotify, che prenderà la forma di una installazione che combina elementi fisici e digitali). Sempre in tema di installazioni, lo studio Semiconductor ha presenta il loro Earthwork (un pezzo che rappresenta il processo di formazione della Terra e i costanti cambiamenti nella sua struttura, sia di origine naturale che umana, che si concretizzerà in cinque grandi schermi zigzaganti su cui si visualizzeranno le informazioni video).
Anche Madrid, il 13 maggio è stata teatro di uno di questi importanti appuntamenti in attesa del Festival. La presentazione di una selezione di progetti di realtà virtuale, prodotti musicali e realtà virtuale provenienti da tutta la Spagna si è conclusa con la bellissima performance del duo italiano Quiet Ensemble The Enlightment, dove una coreografia di lampade di epoche diverse codifica gli impulsi elettrici in in improvvisazioni sonore.
Torniamo all’evento imminente a Barcellona dove il ruolo centrale di «catalizzatore» di relazioni nel mondo della creatività, della tecnologia e della conoscenza, si esprimerà nell’organizzazione dell’evento in tre aree e tre fasi diverse, intese a corrispondere alle diverse fasi del processo creativo: concezione, sviluppo e prototipazione delle idee, produzione e distribuzione.
La prima fase è rappresentata dall’area del «Congresso» con conferenze, workshops, sessioni di networking (per ragionare sulla fase del concepimento delle idee). La seconda fase vive nell’Area «Expo»: sede di prototipi, e novità tecnologiche, insieme ad una nuova zona di startup (luogo di sviluppo delle idee che poi si dovranno confrontare con la realtà circostante per trovare finanziamenti e distribuzione). L’ultima fase, quella della produzione e della distribuzione la ritroviamo nella sezione di «Live Performances», con installazioni, concerti, e progetti multimediali.
Ad animare gli spiriti con un talk introduttivo (nell’ambito Congresso) sarà il produttore, pensatore, e agitatore creativo Brian Eno, con una conferenza inaugurale dal titolo: Why we play? . Alla sua talk introduttiva seguirà la voce di ospiti importantissimi attivi in ambiti interdisciplinari, come Jean-Michel Jarre, Ritchie Hawtin, Carsten Nicolai e Kode9. Un importante apporto sarà dato anche dalla presenza di Matt Ogle e Ajay Kalia di Spotify. Un momento importante per la nostra cultura ad ampio raggio sarà costituito dal Decentralize, conferenza nella conferenza; attraverso una serie di interventi, proporrà nuovi sistemi di decentralizzazione di Internet. Adam Clarke, membro di Minecraft, parlerà del potenziale invece dei videogiochi come agenti di cambio ed educazione. Altre presenze molto significative quest’anno saranno quelle dell’istituzioni scientifiche del calibro del laboratorio europeo di fisica CERN e l’osservatorio astronomico ALMA (Cile), che hanno deciso di collaborare con artisti ed implementare il loro lavoro tramite i risultati e i processi investigativi impiegati in campo scientifico appunto, alimentando un dialogo dalle solide basi teoriche e pratiche e costituendosi come un supporto nuovo.
L’ Area Expo conterrà il MarketLab, dove si riuniranno programmatori, creativi, hackers, artisti e disegnatori che svilupperanno proposte in tempo reale, tramite installazioni ed esperimenti collettivi. Tra le installazioni abbiamo già accennato a The Timekeeper, presentato da Spotify e lo studio di Barcellona Domestic Data Streamers (se avete voglia di rivivere memorie musicali ed elaborare ricordi per il futuro), mentre Eurecat presenterà una installazione che permetterà letteralmente di «muovere suoni nello spazio». Di nuovo qui presente dopo l’edizione 2015 anche Barcelona Supercomputing Center che delizierà l’udito dei visitatori con una composizione musicale a tre bande. Makeroni da Saragozza presenta The Eye of Horus un dispositivo indossabile e già premiato dalla NASA che permette di muovere oggetti senza toccarli.
Di grande rilevanza sarà anche la presentazione di Little Sun, un progetto realizzato dall’artista Olafur Eliasson con l’ingegnere Frederik Ottesen nel 2012 per una lampada LED che cattura energia solare e senza bisogno elettricità. Il dialogo tra creatività e ingegneria ha dato vita all’avvio di un social business, al Sónar rappresentato dal CEO Felix Hallwachs nell’area del networking, un potenziale enorme per i paesi sottosviluppati.
Eventi come l’attività IMPRIMIDA Barcelona Art ad Design Advanced Mnufactory Plan (sviluppata dallo IAC), dedicati ai creatori in 3D, saranno una occasione di produzione all’intersezione tra arte, musica, disegno e moda. Opportunità di finanziamento con di ricerca di talenti aumentano, sono protagoniste di iniziative come Startup Garden by RICOH. E ancora, occorre ricordare la presenza di una area di Networking per incontrare investitori, esperti e un Job Market.
Infine,grande attesa per l’area di LIVE PERFORMANCE. Oltre ai tech shows (con protagonisti come Jean-Michel Jarre, Kode9 y Lawerence Lex, Raster Noton, Howling e Gazelle Twin, Martin Messier, Miriam Bleau, Golden Bug+Desilence, Wooky, Bruna e Alba G.Corral), sarà in scanali duo britannico Semiconductor che stupirà con l’installazione Earthworks per SonarPLANTA, insieme al newyorkese Tristan Perich che, presso la meravigliosa location della Fondazione Miss Van Der Rohe, presenterà Mircotonal Wall. Nuove possibilità narrative inoltre si concretizzano in Realities+D (ad opera di Wevr, Felix & Paul, Oculus Story Studio), in cui si esplorerà la realtà virtuale in svariate forme già «sperimentate» in ambiti come il celebre Tribeca e Sundace Film Festivals.
Questo solo per nominare alcune delle presenze più rilevanti annunciate. Le arti, in una loro accezione vasta, si fonderanno in una volontà di partecipazione a tutto tondo, andranno a mescolarsi in un ecosistema innovativo, stimolante e sempre più articolato su scala globale. Qui, il confronto e la pratica artistica applicata troveranno una realizzazione condivisa.
Sónar + D, nell’ambito del Sónar Festival, 16 – 18 giugno, Barcellona
immagini
(cover 1) Myriam Bleau – Soft Revolvers (2) Google data arts – unnumberedsparks (3) Semiconductor, Worlds in the Making. photo Brian Slater (4) Quiet Ensemble – Enlightment (5) Zoom ARQ – slant. Black (6) Alva Noto – by Dieter Wuschanski (7) Domestic data streamers – nature of data (8) Supercomputing – Marketlab, 2015 (9) Microtonal wall courtesy Tristan Perich