Entri, ti fai spazio.
Ed insieme alla gente, tanta, i mostri, i ricordi. Il segno della grafite sul cartoncino protagonista dello spazio espositivo.
Spazio Sei ha avviato lo scorso 21 gennaio la programmazione del 2023 con la mostra Spremuta d’incubo, a cura di Marcella Russo, presentando i lavori realizzati da Giorgia Mascitti per la galleria pescarese, esposti fino al 26 febbraio.
A colpirti è il segno. Il disegno come azione ancestrale, bisogno antico, momento per fissare su carta, come lo fu su roccia, la lettura della realtà. Una realtà, quella della Mascitti, priva dell’attributo del colore, identificativo delle cose, ma basato sulla linea: questa, geometrica o sinuosa, si moltiplica in scarabocchi, campiture, contorni rafforzati e declinazioni chiaroscurali. Un particolare apprezzamento, infatti, va alla felicità del tratto, alla pluralità dei tratteggi e alla sapiente giustapposizione di campiture molto diverse.
Scrive John Berger che “Per l’artista disegnare è scoprire. […] È appunto l’atto del disegnare che costringe l’artista a dragare la propria mente, a scoprire il contenuto della propria riserva di osservazioni passate”. E Il lavoro della giovane artista marchigiana è, appunto, introspettivo, una ricerca di immagini e ricordi, che affiorano quasi subconsciamente per segnare il foglio bianco. Una accumulazione di personaggi fantastici, supereroi, videogiochi, mondi naturali e artificiali, di temi, oltre che di tratti.
Nella galleria, alle pareti e nello spazio centrale, le carte verticali di grande formato, tra le quali si muovono gli astanti, si popolano di esseri e mondi irreali. Carte affollate.
Sui muri, i disegni più minuti, quasi degli appunti dalla dimensione contenuta ed intima, studi per i lavori maggiori. E ti colpiscono particolarmente, forse più del grande formato, perché restituiscono la delicatezza del sogno e l’imprevedibilità del ricordo. Come l’immagine della vicina di casa con il cappello di nido d’uccello memoria “che non ha mai perso la sua magia”.
Il segno, la delicatezza onirica e poi i titoli, illuminanti: Spremuta d’incubo è il racconto del Macchinario per gesticolare nel giorno del giudizio accanto al Nudo di gatto (assistente) e al Super eroe che non è per sempre.
Un insieme eterogeneo, fantastico e visionario, per accedere ad una lettura onirica del reale. Lettura che produce modi collagistici di costruzione dell’immagine, di ascendenza surrealista, lontani discendenti degli automatismi psichici di André Breton, aggiornati in ragione di un immaginario contemporaneo desunto dai videogiochi e dai fumetti.
Giorgia Mascitti. Spremuta d’incubo, a cura di Marcella Russo, testo critico di Maria Letizia Paiato, Spazio 6, Pescara, Italia, fino al 26 febbraio, 2023
immagini (cover): Giorgia Mascitti. Spremuta d’incubo, Spazio 6, Pescara, Italia, veduta dell’installazione, inaugurazione (2) Giorgia Mascitti. Spremuta d’incubo, Spazio 6, Pescara, Italia, veduta dell’installazione (3) Giorgia Mascitti, Non importa quanto siete simili ma quanto non lo siete, grafite su carta, Courtesy l’Artista (4) Giorgia Mascitti. Spremuta d’incubo, Spazio 6, Pescara, Italia, veduta dell’installazione (5) Giorgia Mascitti, «Un supereroe non è per sempre», grafite su carta, Courtesy l’artista