Il BALTIC Centre for Contemporary Art pesenta in questi giorni They Used to Call it the Moon. Si tratta di una mostra collettiva che esplora la presenza della luna e la ricca iconografia dello spazio così come questa si è generata dall’immaginazione degli artisti. Attraverso la riformulazione di storie e di realtà immaginate, idee e tropi della fantascienza, mescolata a teorie conspirative e all’interesse di mettere in scena, la mostra illustra prospettive diverse della luna su scala globale e ne riformula l’immagine che prevale nell’immaginazione collettiva. La mostra porta assieme artisti dal Pakistan, dalla Francia, dalla Croazia e dall’Inghilterra, che lavorano con cinema, fotografia, scultura e collage.
A guidare la mostra è la convinzione che la nostra luna possa assumere significati diversi man mano che le diverse realtà geopolitiche fanno strada ad una nuova relazione con lo spazio. Così come la Cina segue il suo progetto Jade Rabbit per esplorare la luna e l’India segue il suo successo della missione Chandrayaan con il progetto ambizioso di raggiungere Marte nel 2014, sembra che stiamo entrano in una nuova era geopolitica spaziale. BALTIC 39 costituirà anche una piattaforma a disposizione come tavola di discussione dove possono intervenire scienziati, ambientalisti, astronomi, artisti e scrittori a condividere la loro conoscenza ed esperienza in relazione alle future possibilità che offre la luna con una serie di interventi, eventi e proiezioni (dal comunicato stampa).
«They used to call it the Moon», BALTIC 39, Newcastle upon Tyne NE1 1EW, Inghilterra. Artisti: Katy Cole, Caroline Corbasson, Aaron Guy, Mishka Henner, Thomas Ireland, Kate Liston, Cristina de Middel, Aleksandra Mir, Michael Mulvihill, Mehreen Murtaza, Liam Murray, Katie Paterson, Joseph Popper, Sophy Rickett, Antonio Riello, Aura Satz and Marko Tadić.
Immagini
(1 cover) Aaron Guy – One silver Gas station, 2014, courtesy of the artist (2) Marko Tadić – We Used to Call it the Moon, 2011. Courtesy the artist (3) Kate Liston – Moon Rabbit, 2012. Courtesy the artist (4) Antonio Riello, Spazio Privato, 2014.