Dopo la rassegna dedicata a Tsai Ming-liang ospitata al Museo del Louvre; la Tsai Ming-liang Retrospective al Museum of Moving Image di New York; l’International Film Installation Exhibition: Discovering The Other al Taipei Palace Museum; e dopo aver rappresentato Taiwan alla Biennale di Venezia del 2007, Tsai Ming-liang, artista d’avanguardia di fama internazionale, sotto i riflettori da oltre 20 anni, ha avviato una collaborazione con il Guangdong Times Museum che ospiterà la sua tanto attesa prima mostra nella Cina Continentale. È anche la prima volta che l’opera di Tsai Ming-liang sarà presentata in versione originale nella Cina Continentale. «Credo che la versione museale di Stray Dogs rappresenti una sorta di emancipazione del film» ha affermato Tsai Ming-liang. «Il film non è più un prodotto subordinato al gusto e alle percezioni del pubblico. È un’opera d’arte che porta la firma dell’artista. Allo stesso tempo, gli artisti hanno il diritto di decidere il modo in cui i propri lavori possono essere fruiti. Senza un cinema non esistono lunghezze fisse, non ci sono popcorn, nessuna poltrona, nessun controllo della temperatura ambiente, nessuna trama, nessuna categoria cinematografica, nessuna performance… Ogni singola ripresa, non importa se duri 3 minuti, 10 minuti o anche mezz’ora, può essere considerata di per se stessa un film. Stray Dogs, quindi, nello spazio museale rappresenta una raccolta di cortometraggi e al contempo un unico film, con una trama e una storia coerenti. È lì per dimostrare che i film possono essere proiettati con grande flessibilità. La cinematografia è un’arte complessa in quanto la sua dimensione spazio-temporale è molto diversa dal genere dell’installazione. È necessario sottolineare la specificità del film e la forza del mezzo, affinché sia possibile chiedersi: «Cos’è precisamente un film?»
Tsai Ming-liang è uno dei registi di punta della seconda ondata del nuovo cinema di Taiwan. Il suo stile freddo e tagliente rappresenta l’universo spirituale, vuoto e misterioso, dell’uomo nella società moderna. I suoi film Vive L’Amour, The River, The Wayward Cloud, e Stray Dogs hanno vinto rispettivamente il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia (1994), il Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino (1997), l’ Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino (2005), e il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia (2013). È stato cinque volte vincitore del Premio Fipresci, assegnato dalla Federazione Internazionale Critici Internazionali. Nel 2009, il suo film Face è diventata la prima opera ad entrare a far parte della collezione del Museo del Louvre, una delle più importanti istituzioni museali internazionali. Tra i registi transfrontalieri più geniali al mondo, negli ultimi anni Tsai Ming-liang ha dedicato la sua vita e carriera alla creazione di opere d’arte contemporanea. La sua video installazione It‘s a dream è stata presentata alla Biennale di Venezia del 2007 e da allora è entrata a far parte della collezione del Taipei Fine Arts Museum. Nel 2014 il regista Taiwanese ha coprodotto e rappresentato l’opera teatrale The Monk From Tang Dynasty in collaborazione con il Kunsten Festival DesArts in Brussel, il Wiener Festwochen (Vienna), il Taipei Arts Festival, e l’Asian Culture Complex-Asian Arts Theatre (Gwangju). Nello stesso anno, il film Stray Dogs, interpretato e rielaborato come una video installazione, è stato presentato al Museum of National Taipei University of Education, spalancando così le porte dei musei al mondo del cinema. (dal comunicato stampa)
Tsai Ming-liang, Stray Dogs at the Museum, July 18–September 6, 2015, Guangdong Times Museum, Guangzhou
immagini (tutte) Tsai Ming-liang, Stray Dogs at the Museum © Times Museum