Una parete del MAXXI diventa spazio espositivo, archivio da vedere e da ascoltare per ripercorrere la sperimentazione visivo-sonora in Italia, dagli anni ’50 ad oggi. Il progetto, curato da Carlo Fatigoni, è dedicata alla memoria del musicista e artista visivo Daniele Lombardi (Firenze 1946 – 2018) e raccoglie una varietà di esperienze che dal sonoro si allargano ad una diversità di sperimentazioni underground, come quelle di Giovanotti Mondani Meccanici e al noto attivista italiano Tommaso Tozzi.
Sperimentatori come Luciano Berio, Bruno Maderna e Pietro Grossi, John Cage, Giuseppe Chiari, e il Gruppo Gutai, Maurizio Nannucci, gli ambienti audiovisivi di Ugo la Pietra e del Gruppo T, la poesia epistaltica di Mimmo Rotella, avviano un discorso che sulla strada si è ritrovato con l’evoluzione tecnologica e sfociato in sperimentazioni visivo-sonore. Mario Sasso ha portato la sperimentazione artistica in televisione e collaborato con diversi musicisti, tra cui negli anni ’90 con Nicola Piovani per Footprint, inclusa nella mostra.
Negli anni ’80, Ida Gerosa ha trovato uno spazio di sperimentazione nei laboratori IBM che hanno ‘investito’ nella ricerca, ancora prima di conoscere i risultati che l’artista avrebbe raggiunto estrapolando una cromia di colori di un’intensità emotiva impensabile da raggiungere con una macchina e gli ha dato forma con l’intervento del sonoro.
E’ stato questo investimento di un’azienda nella ricerca e la sua apertura mentale a far sì che arrivasse a sperimentazioni più recenti come Memorie d’acqua Fontana di Trevi, performance di musica ambientale con suoni di Luigi Ceccarelli degli anni ’90 che la rappresenta nell’archivio.
La sperimentazione sonora non è quindi isolata dalle esperienze visive ed è anche qui presentata nella sua contaminazione con cinema, arte, coreografia, letteratura, editoria e mass media.
Il muro è ravvivato da tracce storiche che comprendono: documenti visivi, film e video, manifesti e locandine storiche, LP originali e contributi sonori “nella volontà di ricostruire uno spazio di memoria offerto gratuitamente ai visitatori, che segue un arco cronologico che va dagli anni Cinquanta al 2000, ripercorrendo alcune tappe storiche fondamentali”. Il materiale organizzato in quattro sezioni: gli anni Cinquanta e Sessanta, gli anni Settanta, gli anni Ottanta e gli anni Novanta fino ad arrivare al 2000.
La mostra/archivio dura fino ad ottobre. Il materiale è moltissimo ma si può sostare in più volte per poterlo vedere con calma, potendo accedere gratuitamente all’interno del foyer dove il muro-archivio invita i visitatore alla visione e all’ascolto.
«When Sound Becomes Form», a cura di Carlo Fatigoni, Museo MAXXI, Roma, 16.03 – 28.10.2018
immagini: (cover 1) Ida Gerosa, foto Roberto Cavallini, Roma 1991 (2) Gruppo 70. Lamberto Pignotti, Emilio Isgrò, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Feltrinelli, Milano 1966 (3) Giovanotti Mondani Meccanici, still da video computer dal fumetto della serie Giovanotti Mondani Meccanici (4) Ale Guzzetti, Installazioni interattive, Villa Panza di Biumo, Varese, 1983–2003 (5) Sylvano Bussotti, piano piece for David Tudor 4, notazione grafica, 1959 (6) Enore Zaffiri, Dati per la realizzazione del progetto Musica per un anno, 1968 (7) Parole sui muri, manifesto dell’esposizione, International festival in Fiumalbo, fondazione Bonotto, Modena 8–18 agosto, 1967.