La Widget Gallery di Chiara Passa, è il primo di una serie focus, dedicati agli spazi mutanti dell’arte, nella loro trasformarsi e trasfigurarsi sotto l’impulso della tecnologia.
Chiara Passa è un’artista italiana che nella multimedialità ha trovato la sua dimensione creativa ideale. Animazione, video installazioni, progetti interattivi, video-mapping, sono le forme in cui si incarnano le sue opere, fino a che altri mezzi non stuzzicano la sua curiosità creativa.
La Widget Gallery è una galleria portatile che Passa materializza nello spazio ubiquitario della tecnologia mobile nel 2009, tutt’oggi attiva come spazio espositivo che ospita lavori ad hoc di artisti internazionali invitati su cadenza mensile. Niente indirizzo o codice fiscale. Si tratta di un’applicazione che può essere scaricata con molta facilità su iPhone, iPod touch, o anche nella Dash Board del computer.
Il termine ‘widget’ che nel titolo definisce la galleria, nel linguaggio informatico indica un certo tipo di applicazioni facilmente importabili ed eseguibili all’interno di una pagina web. Applicazioni widget sono anche quelle che prendono forma nelle calcolatrici, nei calendari o nelle grafiche meteo di cui sono muniti tutti i desktop di computer. Ecco come nella definizione del titolo lo spazio si identifica con l’applicazione stessa che lo genera.
La Widget si presenta nella forma una stanza dal sapore classico. Qui, in questo piccolissimo spazio, o in questa microscopica ricostruzione di un universo – secondo come lo vogliamo vedere – l’artista diventa architetto, direttore di galleria, curatore, divulgatore di opere e di artisti stimati ‘spalmati’ nel mondo ubiquitario, ma anche collezionista geloso e archivista. Tutto si intreccia in un discorso interconnesso e ricco di riferimenti incrociati semplificati nell’immediatezza visiva e nella semplicità di interazione. Le opere esposte sono realizzate in diversi formati – file audio, video, zip pack e server side procedure, e formato gif, quest’ultimo privilegiato per la sua multifunzionalità e per la natura facilmente interscambiabile tra video, foto e semplici immagini statiche. La struttura della galleria è invece realizzata in HTML5, come spiega in un’intervista per la piattaforma Rhizome, “favorito per la facilità con cui questo si associa con le funzioni di Javascript”[1].
La Widget diventa quindi un contenitore di esperienze, ma anche contenuto, nel suo definirsi nel processo generativo e nella selezione di lavori che dello spazio digitale pongono l’accento sulle sue diverse sfaccettature. La figura di donna di Roberta Lisca in Happening Soon (2011) che si muove in loop all’interno della galleria diventa metafora del tempo nel suo momento di attesa. I collage gif della pioniera Lorna Mills diventano frammenti di un ritratto d’artista. Il busto di statua di Rollin Leonard (dicembre 2011) riproduce virtualmente l’idea mai realizzata di un progetto reale, e si contorce nella stanza con una flessibilità che inequivocabilmente evoca il materiale del lattice con cui l’artista aveva infatti pensato di realizzare i modelli nel mondo analogico. Punti neri rimbalzano sui muri e sul pavimento nell’opera di Manuel Fernandez che esplora così il concetto di peso (gennaio 2012).
Tutto torna in WAG’s Plan Displacement (febbraio 2012) un lavoro questa volta realizzato per la galleria dalla stessa autrice. L’architettura esplode per rivelare quella interna del processore. L’intreccio dei riferimenti espande la sua tela ad altre argomentazioni e al mondo analogico facendosi sempre più intricata. WAG’s Plan Displacement è infatti il primo lavoro che nella Widget vede intervenire Chiara Passa all’interno dello spazio. Destino vuole, che poco dopo la sua realizzazione, questo lavoro incontra la scelta curatoriale di Nilo Casares per essere esposto al Centre del Carme a Valencia. Entra così in un altro spazio ancora, come una scatola cinese. La galleria che nei dispositivi mobili immerge chi guarda in un angolo di una dimensione molto grande, restituisce ora una diversa percezione di spazio, condizionata dai confini dell’iPAD che la contengono, resi visibili dalla sua posizione verticale sul muro, similmente a quella di un quadro.
Con il suo molteplice funzionamento e significato, con il suo dislocarsi in maniera sempre diversa nella dimensione spazio-temporale, con il suo mescolarsi con la figura cangiante del suo autore, con il suo inghiottire nel mondo virtuale e poi farsi scrutare dal mondo analogico attraverso i confini visibili del dispositivo che lo contiene, il piccolissimo spazio della Widget diventa finestra sull’enorme realtà digitale con tutte le sue implicazioni che ne stanno riformulando un nuovo vocabolario.
di Elena Giulia Rossi
[1] M. Lucking, Gallery in Your Pocket: An Interview with Chiara Passa, 29 ottobre 2012, Rhizome
http://rhizome.org/editorial/2012/oct/29/gallery-your-pocket/
[nggallery id=2]
www.chiarapassa.it/TheWidgetArtGallery.html
www.rhizome.org/editorial/2012/oct/29/gallery-your-pocket/