A conclusione di una densa programmazione, la GABA.MC, galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, chiude il proprio palinsesto espositivo annuale con Women, una collettiva eclettica e frizzante, nata per raccontare, attraverso le voci di ventotto artiste italiane, l’esplosione linguistica che nell’ultimo cinquantennio ha investito l’arte contemporanea planetaria. Il progetto curatoriale, pur presentando opere di sole donne, non «segue un ipotetico fil rose» né vuole riscattare «il ruolo sociale di una pagina artistica maltrattata o marginalizzata», annota il direttore artistico della galleria Antonello Tolve; mira invece ad affrancarsi da etichette soffocanti legate al genere come pure da definizioni anacronistiche restringenti o deprezzanti, per disegnare un paesaggio composito, vivace e colorato, in cui l’artista, come afferma Tomaso Binga, «non è né uomo né donna ma una persona senza età, senza nazionalità: appartiene al mondo».
Accanto ad opere di rilevanza storica – come non ricordare il libro marmoreo di Mirella Bentivoglio o la giacca ricamata da Maria Lai per Filiberto Menna – si fanno strada diciotto artiste giovani e giovanissime che elaborano discorsi scultorei sulla fragilità, sulla delicatezza e sulla presenza effimera del corpo, o sulla forza evocativa della parola scritta, come Isabella Leandri (unica poetessa in mostra). A discorsi dinamogeni legati a una sessualità vivida e ironica o che trasportano la ricerca sul materiale in una dimensione neopop collegata a quella dell’infanzia, si alternano installazioni permeate da una sfumatura intimamente amara e nostalgica. In altri casi invece, prevale la pesantezza strutturale e la matericità di un lavoro che vuole essere toccato per schiudere l’inaspettato, la meraviglia, lo stupore.
Più strettamente connessa all’universo digitale è la video scultura di Chiara Passa, con cui il pubblico è invitato a interagire avvicinando il proprio sguardo a un’opera tattile che nasconde al suo interno uno smartphone inserito in un google cardboard e dotato di un’applicazione progettata dalla stessa artista. Una volta avviato il dispositivo riproduce un’animazione della durata di un minuto, che catapulta il fruitore in una realtà, quella virtuale, in un Super-spazio[1] dinamico e tridimensionale dove i limiti architettonici della galleria vengono sfondati e sostituiti da forme geometriche in frenetico movimento.
Il percorso espositivo, sviluppato in tre sale, rivela una storia composta da tante storie, uno spaccato eterogeneo certo, ma soprattutto poetico, sul mondo contemporaneo, che muta di volta in volta in relazione alla soggettività dell’artista e alle sue modalità operative. In un turbinio di tecniche e materiali, opere glottologicamente distanti, avvicinate, dialogano tra loro, creando un’atmosfera festosa e caleidoscopica, metafora felice della poliglottia e dello sperimentalismo che dominano – e, si augura, continueranno a dominare – il panorama artistico italiano.
[1] C. Passa, Artistic Profile, in «chiara passa.it», linkato il 23 luglio 2018, ore 19:18.
«Women», a cura di Antonello Tolve,GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata,29.06 – 20.09.2018
Artisti: Carla Accardi | Elena Bellantoni | Mirella Bentivoglio | Tomaso Binga | Veronica Bisesti | Federica D’Ambrosio | Betty Danon | Federica Di Carlo | Mariana Ferratto | Rossella Ghezzi | Claudia Giannuli | Maria Lai | Ketty La Rocca | Isabella Leandri | Annalisa Macagnino | Grace Menach | Marina Mentoni | Patrizia Molinari | Verita Monselles | Elisa Montessori | Deborah Napolitano | Maria Elisabetta Novello | Francesca Pasquali | Chiara Passa | Suzanne Santoro | Annarita Scivittaro.
immagini: (Cover 1, 2, 4) Women, GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, installation view, photo: Matteo Catani (3) Chiara Passa, «Watching through the surface 2», 2017