Gabriele Maruotti, alias Body Snatchers, entra a far parte del progetto «Young Italian Artists. Racconti dall’arte contemporanea», spazio dedicato ai protagonisti dell’arte under 35, concepito da Antonello Tolve e curato con Elena Giulia Rossi.
˜”*°•.˜”*°• La realtà non mi interessa. •°*”˜.•°*”˜
Cerco di allontanarmi il più possibile da essa, soprattutto quando ho la mente lucida, lucida per poter sognare, immaginare, creare situazioni che non esistono. Il momento di maggior appagamento è proprio quello: crogiolarsi in mondi inesplorati, mischiare epoche distanti tra loro anni luce, oppure speculare sul futuro dell’uomo e del pianeta.
˜”*°•.˜”*°• La noia e la solitudine giocano un ruolo fondamentale in questo processo. •°*”˜.•°*”˜
Sono fermamente convinto che annoiarsi o stare diverso tempo da soli sia importantissimo affinché il cervello si metta in moto creativamente e sono sorpreso che ancora oggi la noia e la solitudine vengano descritte (la maggior parte delle volte) con accezioni negative. Sono sicuro che ci sono diverse persone che, come me, hanno trascorso diverso tempo nelle loro menti per capire che la malinconia viene spesso scambiata per infelicità.
Ultimamente, ho un lavoro che mi porta via molto tempo. Mi mancano le lunghe passeggiate nella natura per distaccarmi da tutti i feedback tecnologici e sociali che bombardano costantemente il nostro pensiero. A volte, in quel poco tempo libero che mi resta, faccio di tutto per isolarmi, immagino lucidamente situazioni che non esistono, credo mood, li mischio tra loro.
Spesso, da quello che ne viene fuori, ci sono sempre elementi che hanno a che fare con la realtà che ci circonda quotidianamente; smartphone, laptop, cavi USB, mouse, hard disk.. credo che nei miei lavori questi oggetti giochino il ruolo di talismani che mi ricordano di tornare indietro.
Se non tornassi indietro, alla realtà, non avrei più il piacere di perdermi nel sogno.
Gabriele Maruotti, alias Body Snatchers, luglio 2020
Young Italian Artists. Racconti dall’arte contemporanea
Progetto ideato da Antonello Tolve, curato con Elena Giulia Rossi