I super eroi di Adrian Tranquilli, icone di figure salvifiche rovesciate nel contemporaneo e caricate delle simbologie del moderno, sono state ‘scritturate’ per una nuova narrazione che prende vita nella spettacolare retrospettiva curata da Antonello Tolve alla Fondazione Musica Per Roma. Provengono da un immaginario culturale ricchissimo e radicato nell’antropologia culturale e nutrito di ogni tipo di conoscenza e passione per cinema, musica, letteratura, mitologia e si ricostituiscono ora in un racconto che prende vita nel e con lo spazio.
Accompagnati dalla colonna sonora che ha origine in un brano del gruppo post rock irlandese God Is an Astronaut saliamo la prima rampa del garage riconvertito in spazio espositivo e ci troviamo di fronte alle imponenti sculture di In Excelsis. La loro imponenza commuove e ci accoglie all’interno. La narrazione è divisa in nove episodi in un racconto non cronologico, immaginato piuttosto per associazioni tra opere e tempi distanti.
Ogni opera e ogni stanza è una apparizione in un gioco di luci e ombre tutta cinematografica.
Il video che da titolo alla mostra, An Unguarded Moment, apre il racconto. Presentato per la prima volta nel 2019 allo Studio Stefania Miscetti che il lavoro di Adrian Tranquilli lo ha seguito e sostenuto dalla prima metà degli anni ’90, è un meta film e contiene molto del mondo di Tranquilli, le sue simbologie ma anche il suo modo di operare. Si tratta di un film del film. Con la complicità di spezzoni di classici che partono dal film muto [1]mette in scena la dualità uomo donna, inconscio e conscio, immaginario e reale. L’ombra di un angelo femminile e quello di Batman si fronteggiano di profilo al centro della scena mentre sullo sfondo scorre la storia di altre due figure, possibili alter ego proiettati in un moltiplicato intrecciarsi di significati e riferimenti simbologici.
La musica è da sempre presente nella ricerca di Tranquilli, compressa nei titoli e nelle frasi di brani che battezzano tutte le opere della sua produzione. An Unguarded Moment è un brano dalla band Church degli anni Ottanta. Quel momento incustodito è inizio e sintesi della narrazione.«An Unguarded Moment – spiega Tranquilli intervistato da Maila Buglioni per Segno online – è il momento in cui il muro dell’ovvio crolla, per un attimo, e si svela. É quell’attimo che tolti i veli di ciò che è dato come principio di realtà crolla. E forse, forse finalmente intravedi…».
Il viaggio nella dualità dell’uomo e del mondo è anche un viaggio nella materia e nelle forme che plasmano gli eroi di Tranquilli dove prendono vita n un processo che raccoglie a sé ogni sorta di simbologia stratificata nel tempo. La tensione di questa ricchezza culturale si distende nella materia, si riconfigura in sembianze che non perdono mai la loro riconoscibilità. Materia è anche la musica, per la prima volta liberata nello spazio come complice del racconto.
Nella seconda sala ci appare un’altra figura salvifica che emerge dall’immaginario di Tranquilli: l’angelo; quello di Fly (Vola, 2019) rapisce il visitatore con il suo blu Klein dall’interno di una bacheca. Reclinato verso il basso tiene un’asta, citazione di Gino De Dominicis e della sua ricerca sull’immortalità. L’eternità dove il color oro delle aste di De Dominicis proietta, sfuma ora nell’acciaio, materiale simbolo dell’industrializzazione, promessa dell’immortalità, rovesciata nella sua fatuità che nelle due punte trova una doppia direzione, non solo ascendente.
Morte e redenzione. Eccole ricomparire nell’apparizione degli angeli di Today is Liar (2019). Rovesciati dal soffitto con le braccia conserte, si confondono con l’oscurità; si intravede il volto raccolto, mentre emerge nitido il color oro dell’ottone della tromba e delle labbra dell’angelo.
La monumentalità del vuoto di potere di After the West (Dopo l’Occidente 2014) dove un trono è centro di quattro colonne tortili costruite da modelli ripetuti di maschere fronteggia il video di più antica data, Don’t Forget the Jocker (2009) dove di nuovo i supereroi raccontano del dualismo tra popolo e potere, tra eroe e antieroe (Batman impersonato da Adrian Tranquilli e Jocker da Achille Bonito Oliva) in uno scenario che si apre con la Basilica di San Pietro.
Guardiamo attentamente le maschere che costruiscono le colonne tortili, simbologia del potere religioso. A costruirne la struttura sono delle maschere, nuovo mito contemporaneo, a volte eroico, riconosciuto in un’identità diluita nella collettività. [2]
L’intreccio della simbologia religiosa con quella di altre tradizioni torna nella sala successiva dove nel disegno In Excelsis 6 (2011) Batman è incorniciato in una croce che entra in altre simbologie di culture diverse, proseguendo con la forma di una svastica che, rivolta verso sinistra, nella cultura induista allude alla distruzione degli ostacoli a favore dell’evoluzione.
Andiamo avanti, attraversiamo una serie di ambienti dove gli eroi appaiono in pose e combinazioni narrative diverse. Li ritroviamo nella sala di These imaginary Boys (2004), inermi, appesi al soffitto da fili che ricordano quelli utilizzati dai burattinai. Il retroscena è svelato. Il potere iconico è manovrato dall’uomo fino a quando poi non è il mito a manipolare l’uomo.
Nell’ultima sala Batman, Superman, Spider-Man, Yoda sono aggomitolati sulla riva ricostruita come in una scenografia cinematografica. Il mare in movimento proiettato sullo sfondo e la colonna sonora accompagnano la fine del racconto che (ri)nasce dentro di noi nella duplice sensazione di trovarci al limite tra film e realtà e di fronte ad un finale che è anche soglia di un nuovo inizio.
[1] L’uomo che ride di Paul Leni (1928) tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952) e Les Vampires cine- romanzo di Louis Feuillade (1915)
[2] In questo caso si tratta della maschera dell’eroe della graphic novel V per Vendetta del 1988 firmata dal Alan Morre e David Lyod, simbolo di Rimanente 99%, movimento di contestazione anti-sistema.
Adrian Tranquilli. An Unguarded Moment, a cura di Antonello Tolve
Auditorium. Parco della Musica, Roma, fino al 6 marzo, 2022
La mostra sarà seguita da una monografia pubblicata da Maretti Editore con testi di: Sergio Brancato, Raffaella Franscarelli, Antonello Tolve, Eugenio Viola.
Immagini: (cover 1) Adrian Tranquilli, «The Unguarded Moment», 2019, Still frame vídeo, mostra “An Unguarded Moment”, 2021, Auditorium Garage (2) Adrian Tranquilli, «This Is Not a Love Song 16», 2010. Mostra «An Unguarded Moment», 2021. Auditorium Garage Photo. Studio Adrian Tranquilli (3) Adrian Tranquilli, «Fly», 2019. Veduta dell’installazione Mostra «An Unguarded Moment», 2021. Auditorium Garage Photo: Musacchio/Ianniello/Pasqualini (4) Adrian Tranquilli, «Today Is a Liar», 2019. Veduta dell’installazione Mostra «An Unguarded Moment», 2021. Auditorium Garage Photo: Sergio Vecia (5) «An Unguarded Moment», 2021, veduta installazione, Auditorium Garage. Photo. Studio Adrian Tranquilli (6) Adrian Tranquilli, «These Imaginary Boys», 2004. Mostra «An Unguarded Moment», 2021. Auditorium Garage. Photo. Studio Adrian Tranquilli (7) Adrian Tranquilli, «Every Me and Every You», 2019. Veduta dell’installazione Mostra «An Unguarded Moment», 2021. Auditorium Garage. Photo: Andrea Chemelli