Da una direzione tutta rivolta alla ricerca, all’esperienza sul campo e alla sperimentazione prende vita una nuovo centro nato come estensione fisica dell’associazione AlbumArte e progettato negli spazi nell’antica rimessa di una villa romana. La mostra che inaugura la stagione di attività è dedicata all’artista francese Christine Rebet, a cura di Maria Rosa Sossai e Francesco Urbano Ragazzi.
«Meltingsun», questo il titolo della mostra, è un sole rovente e del tutto artificiale che si anima tra le pieghe di disegni e sculture dell’artista francese che attualmente vive e lavora tra Parigi e New York. In mostra è l’atelier dell’artista o, meglio, una sua immaginifica maison de luxe, costruita intorno ad un’anomala catena di produzione composta da bozzetti, calchi e macchinari metallici in cui s’intravedono i segni di un’improbabile collezione di gioielli: architetture del corpo che proliferano e riemergono, trasfigurate e spogliate della loro sensazionale lucentezza. Le parure regali di Mellerio dits Meller – la più antica compagnia di gioielli che veste le regine di tutto il mondo fin dai tempi di Maria De Medici – perdono la loro patina di vanità e si trasformano in amuleti woodoo, catene, medaglie, scudi, armature. Insieme a questa rilettura dei codici vestimentari, Meltingsun esplora il linguaggio delle élite attraverso l’appropriazione di un campionario di gesti ed espressioni. Come i modelli di una collezione, i titoli di Rebet risuonano nelle sale di AlbumArte, evocando con grazioso cinismo immaginari esotici, coloniali, industriali, militari tra moda e imitazione della natura: Symphony of a satin chiffoneur, Heaven infused, Blue Maidens, Duchess on Tortoise Escape, Duet Solomite, Steamline crusaders, Wasteland, Nap in Hamada, Nécessaire pour Héritière.
Questo progetto di residenza nasce nell’ambito del progetto «Duplex», a cura di Maria Rosa Sossai e di Francesco Urbano Ragazzi, una «sperimentale maratona di studio visit hors les murs». L’esperimento è stato realizzato per la prima volta dal duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, tra febbraio e marzo 2014, durante un periodo di residenza a Parigi all’interno del programma della Cité Internationale des Arts sostenuto dalla Mairie de Paris. E’ qui che, attraverso la consulenza di alcuni operatori del settore, i curatori hanno incontrato centinaia di artisti, tra i quali Christine Rebet selezionata per il primo progetto di residenza a Roma.
immagini
(cover) Christine Rebet, Melting Sun, digital photo, photo by Alexandre Gouzou (2) Christine Rebet, portrait, photo by Pierluigi di Pietro (3) Christine Rebet-Troops
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