Il Festival Ars Electronica, dalla fine degli anni ’70 cuore pulsante di attività e discussioni attorno ad argomenti allora nascenti sul rapporto tra arte, nuove tecnologie e scienza, è ora giunto alla sua 43 edizione con: Welcome to Planet B. A Different Life is possible. But how?
In un’ottica propositiva, come storicamente si è sempre posto il festival, non espone problemi, cerca piuttosto soluzioni, anche in uno dei momenti più critici della storia, quando le Nazioni Unite hanno dichiarato che il decennio attuale è il decennio della restaurazione dei nostri ecosistemi. Ma che aspetto avrà il nostro mondo se riusciremo a cambiare? Quali tecnologie dovremo ancora sviluppare e quali cambiamenti economici, sociali e democratici li accompagneranno?
Come dovrà essere la nostra vita su questo pianeta per evitare un super disastro ecologico? Quali azioni dobbiamo intraprendere e quali conseguenze dobbiamo accettare? Quanta persuasione, quanti sforzi, quanta pressione, quanta coercizione saranno necessari e quali “danni collaterali” saranno coinvolti?
Queste sono le domande che ruotano attorno a festival, ai lavori e agli eventi proposti. «Il Pianeta B non è la seconda possibilità di un altro luogo dove continuare come prima», leggiamo nel comunicato, «ma è la cifra di una vita e di un’azione indispensabili, nuove e in molte forme completamente diverse su questo unico pianeta che esiste per noi. È la possibilità di coesistenza con gli ecosistemi unici di questo pianeta, una possibilità per una nuova e giusta coesistenza degli esseri umani su questo pianeta».
Nella diversità di questioni poste e in tutta la loro gravità sembra chiaro che il punto di partenza sia proprio dall’individuo nell’ottica di un diverso abitare del pianeta. Nel rispetto della tecnologia l’approccio è quello di mettere in gioco ogni tipo di strumento per ottimizzare dal punto di vista logistico organizzativo per ridurre le emissioni e filtrarle indietro nell’atmosfera. Tutto questo può accadere solo nell’ottica di un miglioramento individuale di un ritorno alla propria coscienza di una ‘reinvenzione dell’umanità’.
In questi ultimi due anni di pandemia Ars Electronica ha trovato diverse variazioni del format. La Home Delivery, tutt’ora attiva, porta Ars Electronica nelle case con visite guidate, lezioni e presentazioni nel Deep Space 8K, workshop con ingegneri e incontri con artisti e scienziati. Il format ibrido del 2020, il primo anno di pandemia, ha distribuito il festival e l’interrogativo che lo ha definito nel tema, cosa dobbiamo fare ora?, in 120 località nel mondo.
Ora torna al centro di Linz e nel ricco programma di installazioni, eventi e incontri si legge la volontà di reinventare il futuro, nella prospettiva che a different life is possibile. Lo scorso anno al Premio, diviso nelle categorie Computer animation, interactive art +, digital communities, create your world, visionary pioneers si è aggiunto un riconoscimento alla Digital Humanity, grazie al Ministro Europeo degli Affari Esteri, progetto indirizzato al ripensamento del modo in cui ci relazioniamo con la tecnologia. Nel 2022, questo riconoscimento è stato consegnato a Sarah Newman (US), Kasia Chmielinksi (US) and Matthew Taylor (US) per il loro “Data Nutrition Project.” Il Prix Ars Electronica for Visionary Pioneers of Media Art ha premiato Laurie Anderson, icona della media art d’avanguardia, riconosciuta per il suo impegno politico.
Questo è un momento importante del Festival e la sua influenza cresce con il suo riconoscimento istituzionale. Con i suoi temi, negli anni ha saputo cogliere criticità del presente proiettandole al futuro in maniera sempre propositiva. Creating the Future è il tema con il quale nel 2019, prima che la pandemia scoppiasse, il festival ha celebrato i suoi 40 anni.
La sua forza è sempre stata quella di sapersi re-inventare e ogni anno di aggiungere qualcosa di nuovo, che sia una categoria nei premi, una sezione, o altro. Oltre agli eventi e al museo che si è aggiunto al Festival come punto di riferimento, Ars Electronica fa leva anche quanto oggi è indiscutibilmente importante in quella che potrebbe essere l’ultima occasione per l’umanità.
Ars Electronica Festival 2022. Welcome to Planet B. A difference Life is possible. But how?, 07 – 11.09.2022, Linz, Austria
Immagini: (cover 1) Ars Electronica, Festival 2022, Poster (2) Jung Hsu, Natalia Rivera, «Bi0film.net: Resist like bacteria», 2022 (3) Kimchi and Chips, «Another Moon», Photo: Kimchi and Chips (4) Weidi Zhang, Donghao Ren, «Cangjie’s Poetry», 2022 (5) Stefan Mittlböck-Jungwirth-Fohringer, Johannes Pöll, and Johannes Lugstein, «11°22’4“142°35’5”», 2022, accordion noise and visual performance