Alla panke.gallery di Berlino, galleria storica che ha ospitato le più importanti sperimentazioni pionieristiche nell’ambito della new media art, è in corso la personale di Chiara Passa, «Object (RE) Oriented Reality». Realtà Aumentata, modelli di AI GPT3, GAN e algoritmi di mesh entrano in gioco per interpretare lo spazio reale mappandolo per farlo diventare vibrante, astratto e in continua trasformazione.
Null Void 0 (2017-2023), opera in realtà aumentata e AI che interagisce con un wall drawing, esplora il tema del vuoto come potenziale di creazione. I visitatori sono invitati a giocare con l’app nel tentativo di ricostruire il murale reale. Toccare lo schermo genera i solidi (più di 100) che compongono il disegno 3D. Ogni pezzo può essere scalato, traslato e ruotato mentre emette una frase AI (generata casualmente) che specula sulla pratica della computer vision e sul modello AI di riconoscimento degli oggetti. Per gran parte dei casi, l’AI non riconoscerà la parte del wall-drawing, causando inaspettati e strani spostamenti di significato sulla sua stessa forma.
Spazio astratto (2023), realtà aumentata e intelligenza artificiale, sovrappone allo spazio della galleria un ambiente immaginario e minimalista fatto di volumi d’ombra utilizzando modelli AI GPT3 e alcune GAN.
Sempre utilizzando AR e AI, Depth Data Space (2022) utilizza algoritmi di intelligenza artificiale pre-addestrati che interpretano lo spazio reale per progettare una struttura di nuvole di punti in situ. Ogni nuvola di punti è una mini-scultura. Infatti, grazie all’intelligenza artificiale, il buffer di profondità in tempo reale si trasforma in nano-sculture che, viste tutte insieme, disegnano una grande texture vibrante che copre il luogo reale. Schermi tablet e smartphone si connettono con lo spazio, ad un semplice tocco generano frasi casuali (pronunciate da un’intelligenza artificiale) su fisica, quanti, dimensioni, spazi micro-macro, energia, stringhe, natura probabilistica, ecc.
Dalla serie «Contextual Awareness», Gold Environment (2022) utilizza algoritmi di intelligenza artificiale pre-addestrati per riconoscere lo spazio reale e creare maglie specifiche per il sito in tutto il luogo reale. Dai vertici delle maglie, gli spettatori possono vedere crescere dalle pareti e dal pavimento una serie di oggetti nomadi e casuali che si muovono e crescono ancora di più se toccati. Il pubblico, attraverso tablet e smartphone, toccando qualsiasi punto dello schermo genera effetti sonori casuali, mentre viene invitato a guardare oltre la superficie reale. Gold Environment ricrea una visione ontologica del luogo speculando sulla percezione umana, dove la macchina crea una texture generativa orientata agli oggetti in continua trasformazione intorno agli spettatori.
La serie di sculture «Object Oriented Stones» (2017-in corso) sono una serie di sculture astratte 3D in realtà aumentata. L’opera mostra un lato alternativo e visionario delle pietre, che appaiono animate da una sorta di natura bizzarra, che si muove al di là della propria funzionalità. Siamo dentro lo spazio della Object Oriented Ontology.
Chiara Passa. Object (RE) Oriented Reality, panke.gallery, Berlino, 18.05 – 17.06.2023
immagini: (cover 1-3) Chiara Passa, «Null Void 0», 2017-2023 (4) Chiara Passa, «Object (RE) Oriented Reality», panke.gallery, installation view, 2023