Daniele Puppi presenta a San Francisco alie(n)ation, installazione site specific per il Minnesota Street Project, ultima delle sue ‘fatiche’ creative. Fatica n. 1 è il titolo del primo lavoro con cui Puppi ha debuttato nel mondo della creatività, nel 1996, proponendosi con un linguaggio del tutto autonomo e rivoluzionario, ibrido, una direzione di ricerca, soprattutto all’epoca, del tutto sperimentale.
Puppi prosegue la sua ricerca che estende i limiti dei media per integrarli con le specificità dello spazio. Il video è quasi sempre il punto di partenza, origine di installazioni che si estendono letteralmente nello spazio con cui entrano in una sintonia osmotica che triangola con la percezione dei visitatori. Complici inestinguibili, come da sempre, il suono (ma anche sincronizzatori, proiettori, amplificatori) e le facoltà percettive di chi osserva, inghiottito in una ‘allucinazione spaziale’.
Questa esperienza spaziale, che prosegue un impiego dello sconfinamento di immagini e suono nello spazio, nella percezione e quindi nel corpo dei visitatori, sarà visibile in una cornice molto particolare, quella del Minnesota Street Project, progetto espositivo dei due imprenditori e collezionisti Deborah e Andy Rappaport che include 10 gallerie d’arte indipendenti, da quattro anni attento alle sperimentazioni dei media degli Stati Uniti e ora aperto anche alla scena europea.
Daniele Puppi. alie(n)atino, a cura di Valentino Catricalà, Minnesota Street Project, San Francisco, 08.09 – 29.09.2018
immagini: (cover 1-2) Daniele Puppi, «alie(n)ation», 2018 (3) Daniele Puppi, «Psychedelic Clock», 2016