Donato Piccolo disegna per gli spazi della GABA.MC, la galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, un itinerario creativo che pone al centro dell’attenzione l’atmosferologia come fenomeno naturale e come manipolazione dei sentimenti. Si tratta di un percorso visivo che esiste nel suo apparire, nel suo farsi vapore acqueo o rumore luminoso mediante effetti estetici tesi ad annullare l’assetto finzionale per dar luogo a un aspetto equiespressivo della natura.
Con uno sguardo filosofico sui fenomeni naturali e sui fattori emozionali che sequestrano l’occhio dello spettatore per condurlo in un ambiente irresistibile e seducente, Donato Piccolo mette in campo una serie di lavori il cui comune denominatore è riflessione ecosofica sulla smaterializzazione e rimaterializzazione degli elementi, sul peso e sulla leggerezza, sulla naturalizzazione dell’artificio e sull’artificializzazione della natura.
Accanto ad una serie di importanti lavori realizzati nell’arco di un decennio, l’esposizione propone una serie di disegni e progetti – anche questi di periodi e temperature differenti – che scavano i fenomeni atmosferici e mostrano le analisi grammaticali dell’artista, le sue brillanti intuizioni, le sue frizzanti analisi dedicate alle più attuali tematiche dell’arte e della scienza. (dal comunicato stampa)
Donato Piccolo, Aritmosferica, a cura di Antonello Tolve e Elena Giulia Rossi, GABA.MC, la galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, 09.05 – 15.09.2017
Donato Piccolo è nato a Roma il 14 ottobre 1976. Dopo la laurea in Filosofia e aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, Piccolo è stato assistente di Giacinto Cerone e di Sol LeWitt. La scoperta del lavoro di Klein, Fontana, Beuys e Gino de Dominicis (il les appelle «les magiciens») è stato decisivo e costruttivo nella sua carriera. Mediante una elegante combinazione di scienza, tecnologia, arte e filosofia, il suo lavoro si sviluppa in molteplici aree di ricerca, come quella del suo illustre prédécesseur Maurizio Mochetti che lui considera come una sorta di «père spirituel» (Rosemberg). La maggior parte delle sue opere associano due aspetti complementari e inseparabili: sono allo stesso tempo sculture e macchine, forme e processi. Secondo Donato Piccolo, questo carattere ibrido costituisce la vera natura di un «arte olistica»: un’arte la cui funzione essenziale è quella di esplorare «l’incomprensibile mistero del mondo visibile». Le sue opere approfondiscono fenomeni naturali, fisici, biologici e scientifici che sono alla base della vita, utilizzando l’aspetto emotivo come strumento.
Immagini (cover 1) Donato Piccolo, «Il Collezionista di Nuvole», 2014, olio su tela, 235x145cm, Collezione E. Mazzoli (2), Donato Piccolo, «Shine», 2016, disegno su carta, 160x110cm, Foto G. Steiner