Il progetto DUNQUE SIAMO di Elena Bellantoni è la terza mostra del ciclo Tempo Imperfetto a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani e realizzato dalla Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea a Salerno.
Legata ad un principio performativo che si formalizza secondo modalità linguistiche di differente natura, DUNQUE SIAMO, il nuovo site specific project di Elena Bellantoni realizzato per gli spazi del Museo Archeologico Provinciale di Salerno, si presenta come un viaggio alla riscoperta dei luoghi, degli orizzonti storici e culturali del paesaggio salernitano.
Ad aprire la mostra è il neon Mi rivolto, dunque siamo la cui dicitura – coniata da Albert Camus in un saggio del 1951 (L’homme révolté) – indica una prassi espressiva che rappresenta per l’artista il bisogno di solidarietà, il momento in cui «l’io si apre all’altro, e in lui scopre qualcosa di cui pensa valga la pena prendersi cura». Sulla stessa scia riflessiva è anche Il solitario solidale, due specchi collocati frontalmente dove un colpo d’essere rappresenta sempre anche un colpo di «con» (Nancy), una singolarità plurale, un nos sumus che vuole dimenticare a memoria la storia di un luogo per prendersene cura.
Ambientato nell’area archeologica etrusco-sannitica di Fratte, I giocatori è un video che, se da una parte sposta l’attenzione sui reperti custoditi nel Museo Archeologico, dall’altra si pone come una partita tra l’artista e il critico d’arte, tra due pensieri, tra due differenti modalità riflessive. Ulteriore momento del percorso espositivo è La città sale, una installazione luminosa che riporta (attraverso un proiettore DIA) alcune immagini significative su un mucchio di sale grosso, per richiamare l’interesse sulla città di Salerno.
Elena Bellantoni • biografia
Elena Bellantoni vive e lavora tra Berlino e l’Italia. Laureata all’Università La Sapienza di Roma in Arte Contemporanea, studia successivamente a Parigi e Londra, dove (nel 2007) ottiene un MA in Visual Art WCA University of Arts London. Nel 2007 costituisce Platform Translation Group e nel 2008 è cofondatrice di 91mQ art project space di Berlino. Nel 2006 vince il premio Temphelhof-Shoneberg Kunstpreis Zum Ball-Spiel a Berlino, 2009 vince il Movin’up del G.A.I. Torino con un progetto a Santiago del Cile, 2012 vince in bando NGBK con il progetto In Other Words realizzato alla Kunstraum Kreuzberg Bethaniene al NGBK di Berlino. Nel 2013 vince la sezione video arte di FestArte/Factory I colori del Mondo al Museo Macro la Pelanda. Residenze: 98weeks project space con Francis Alys a Beiruth nel 2008, Residencia Expacio Versus a Santiago del Cile nel 2013; Progetto Isole a Palermo nel 2009. Nel 2014 viene selezionata per African Fabbers, un workshop ed una mostra all’interno della Biennale di Marrakech. Sempre nel 2014 è artista in residenza al Careof/DOCVA di Milano e viene selezionata da Renato Barilli per il VideoArt Yearbook. Tra le personali si ricordano my name is… elena bellantoni ([. BOX] videoart project space, Milano 2013), Hala Yella Presentation (Caja Negra exhibition space, Santiago de Chile 2012), Looking for E.B. (Galleria Muratcentoventidue, Bari 2012), Is it Real? (91mQ Art Project Space, Berlin 2008), Room1Performance (Tacheles, Berlin 2008), Transparenz (Weisser Elephant Galerie, Berlin 2007) e G.i.u.l.i.a (Linux Art Space, Roma 2004). Tra le collettive BAC – Festival Internacional de Arte Contemporaneo Barcelona (CCB Museum, Barcellona 2009), Europe as a Space of Translation Biennale della Traduzione (PAN – Palazzo delle Arti, Napoli 2010) Italiens (Ambasciata Italiana a Berlino 2011), Re-Generation (Museo Macro, Roma 2012) Regeln für die Revolution sul Fatzer di Brecht (Volksbühne Kurzfilmkino, Berlino | Cinema Massimo, Torino 2012), Ikono Video Festival: Visioni Domestiche (Collegium Hungaricum, Berlino 2013), Archive tellers (MAXXI B.A.S.E., Roma 2013), Visioni d’arte (Galleria A+A, Venezia 2013), C’è una piccola radice che, se la masticate, vi spuntano le ali immediatamente (MAC Museo, Lissone 2013), Exodus Italia (MUMI Museo de las Migraciones, Montevideo 2013), ReAzione – video installations and live performances (Fabbrica delle Candele, Forlì 2014), Spazi di percezione tra intangibile e tangibile (GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2014) e Home Theatre (MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove, Roma 2014).[/toggle]
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Elena Bellantoni, DUNQUE SIAMO, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Museo Archeologico Provinciale di Salerno.16.07 – 06.09. 2014 (tutti i giorni dalle 09.00 alle 19.30, lunedì escluso). Inaugurazione: mercoledi 16 luglio, 17.30. Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Filiberto Mena – Centro Studi d’Arte Contemporanea, in collaborazione con la Provincia di Salerno e con il Comune di Salerno, soci fondatori della Fondazione.
immagini (tutte)
Elena Bellantoni, I giocatori, 2014, frame, terzo progetto del ciclo Tempo Imperfetto della Fondazione Filiberto Menna (Salerno) realizzato nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani, courtesy dell’Artista.