Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno prima esposizione per il progetto SP-Arte no Galpão VB della Associação Cultural Videobrasil e SP-Arte. La mostra consolida la collaborazione iniziata nel 2015 e contribuisce all’espansione dell’evento, collocando Galpão VB nel percorso espositivo delle mostre parallele, con nomi affermati del mondo dell’arte. Curata da Solange O. Farkas e Gabriel Bogossian, la rassegna comprende opere d’arte di Caetano Dias, Claudia Andujar, Miguel Rio Branco, Gisela Motta e Leandro Lima, Rodrigo Bueno, Rodrigo Braga, Runo Lagomarsino e Virginia de Medeiros.
Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno trae ispirazione dalle idee del regista italiano Pier Paolo Pasolini, acuto osservatore della cultura del suo tempo, il quale tentò di offrire, attraverso i suoi film e testi, un’analisi critica delle trasformazioni sociali in atto all’epoca in Italia e una testimonianza di alcune consuetudini culturali che, a suo avviso, erano minacciate dal progresso dei tempi.
Il Vangelo Secondo Matteo (1964) e Appunti per un’Orestiade Africana (1970) sono esempi di una filmografia che s’interroga sul presente e allo stesso tempo rende in un certo senso omaggio a un repertorio culturale dissenziente, in contrasto con le emergenti forme di egemonia che si andavano imponendo sulla diversità delle culture locali italiane.
La mostra fa propria questa idea, adattandola al contesto brasiliano. Qui, popolazioni urbane e indigene sono minacciate da progetti di rinnovamento urbano che non prendono in considerazione il bisogno di integrazione sociale, o dallo sviluppo delle infrastrutture che rende impossibile seguire stili di vita tradizionali. In questo contesto, le opere di Caetano Dias, Miguel Rio Branco, e Virgínia de Medeiros da un lato, e quelle di Claudia Andujar, Gisela Motta e Leandro Lima, Rodrigo Bueno, Rodrigo Braga, e Runo Lagomarsino dall’altro, narrano il declino di tali pratiche e dei modelli di vita da una prospettiva critica e non convenzionale. Mentre la riflessione di Pasolini sulla scomparsa del retaggio culturale costituisce il punto di partenza della mostra, il titolo Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno tratto dall’omonima opera di Miguel Rio Branco presentata nella mostra – ci avvicina all’idea di finitezza o morte. Analizzata nel suo significato più ampio, questa nozione si sviluppa attraverso le altre opere qui raccolte ed esposte, aiutando a ricavare, insieme alle esperienze della trance e del sesso, uno spazio di conservazione per modi di vivere che resistono, insistendo nel rivendicare la loro forza e, soprattutto, le loro diversità. (dal comunicato stampa)
«Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno», a cura di Solange O. Farkas e Gabriel Bogossian
SP-Arte no Galpão VB project, San Paolo del Brasile, fino al 17 giugno, 2017.
Immagini: (1) Exposição | Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno, Catrimani (1971-1972), Claudia Andujar, Fotos: Pedro Napolitano Prata (2) Exposição | Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno, Vista da exposição “Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno”, em cartaz no #GalpãoVB, Fotos: Pedro Napolitano Prata (3) Exposição | Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno, Cais do corpo (2015), Virgínia de Medeiros, Fotos: Pedro Napolitano Prata (4) Exposição | Nada levarei quando morrer, aqueles que me devem cobrarei no inferno, Yano-a (2005), Claudia Andujar, Gisela Motta e Leandro Lima, Fotos: Pedro Napolitano Prata