La mostra Filigrana, a cura di Fulvio Chimento, si dispiega nelle stanze settecentesche di Palazzo Vizzani a Bologna (in occasione di Arte Fiera) ponendosi come viaggio nella storia e nella sperimentazione della tecnica attraverso opere inedite di Stefano Arienti, Pierpaolo Campanini e Maurizio Mercuri.
La filigrana antica tecnica di impressione visibile su carta solo in trasparenza o in controluce, rimanda infatti alla preziosità e alla sapienza del processo di elaborazione artistica, ma costituisce simbolicamente anche l’anima dell’opera d’arte che può manifestarsi o rimanere quieta, in attesa di un atto critico in grado di ridestarla.
Stampe di immagini (prodotte dall’artista) su materiali di uso comune come tappetini in ciniglia o carta da manifesto sono parte delle ultime ricerche di Stefano Arienti così come superfici fotografiche cucite a macchina. Arienti – si serve di un raffinato linguaggio metamorfico che gli consente di manipolare gli oggetti con cui si misura, trasformandoli in veicolo e supporto di forme e colori, a un primo sguardo non riconducibili alla realtà.
Pierpaolo Campanini realizza degli interventi che si risolvono in una pittura araldica, si mimetizzano nel percorso di mostra e sfuggono a qualsiasi categorizzazione di tecnica o genere. Maurizio Mercuri, che impiega immagini, reperti tecnologici e ambientali per indirizzare la sua ricerca verso un’indagine sociale, in questa occasione impiega invece si serve di suono, luce e fotografia per una serie di interventi tra i quali anche interventi minimali pensati come opere da viaggio.
Una mostra da non perdere, occasione di incontro con la ricerca e la sperimentazione di ciascun artista nell’ibridazione dei linguaggi e nell’intrecciarsi di tutto questo con il territorio e con la storia, come quella del Palazzo che ospita e interagisce con i lavori in mostra.
Filigrana, a cura di Fulvio Chimento, Palazzo Vizzani, Bologna, 24.01 – 07.03.2020
immagini: (Cover 1) invitation (2) Maurizio Mercuri, «Ho perso tempo», 2019, legno, rame elettroeroso e patinato, cm 26 x 20 x 18; courtesy l’artista (3) Pierpaolo Campanini, «Senza titolo», 2001, olio su tela, cm 190 x 140; ph. Roberto Marossi, courtesy Kaufmann Repetto (4) Stefano Arienti, «Rete arancio», 2019, stampa digitale su microciniglia, cm 135 x 182; courtesy l’artista