Il 30 settembre, nell’ambito del Romaeuropa Festival 2022, è andato in scena al Teatro Argentina lo spettacolo Grief and Beauty del regista, giornalista e saggista Milo Rau.
Difficile classificare la performance in questione, poichè porta avanti le quattro linee degli interpreti in modo separato nella parola e unito nel gesto. Le loro storie si ritrovano intrecciate in un groviglio difficile da maneggiare, ma che allo stesso tempo portano lo spettatore a restare con lo sguardo fisso sulla scena. L’unione tra i racconti, ripresi dalle biografie degli attori stessi, è data dalla parola che ognuno di loro dona al proprio dolore, grief come lo chiama Rau.
Lo spazio scenico fa rimbalzare alle pareti finte delle verità struggenti.
Al contempo siamo chiamati a tenere la mano a Jhoanna, mentre guardiamo, proiettato su uno schermo sospeso al di sopra della scena, il momento in cui viene sottoposta alla procedura dell’eutanasia. Immagini dure e facilmente imputabili di spettacolarizzare il momento del decesso ma che in realtà dimostrano che l’accettazione di una delle parti certe della nostra vita è ancora lontana.
Lo spettatore virtuale invitato per l’edizione 2022 di Backstage/Onstage questa volta ha assunto l’identità di Gemma. Un’artista il quale studio si basa sulla ricerca di un punto di congiunzione tra amore e morte. A lei, dopo teatro, abbiamo chiesto di rielaborare lo spettacolo nella combinazione tra ciò che emerge del proprio vissuto e le caratteristiche dello spettacolo, come solo una mente umana sa fare.
Buonasera Gemma. Riesci ad immaginare di essere tu una delle attrici di Grief and Beauty? Come avresti reagito se a stare sul palco fossi stata tu?
Sarebbe stato un lavoro molto personale per me, una storia molto personale. Riesco ad immaginare di stare sul palco perché penso che agli attori piaccia, che ci mettano del personale all’interno. E poi il soggetto dell’amore e della morte è di tipo intimo, personale, il tipo di soggetto. – continua raccontando in prima persona, come se il lavoro l’avesse realizzato lei stessa – Penso, inoltre, che tu non possa essere l’unico a fare un lavoro sull’amore, la morte, l’addio. Devi usare la tua immaginazione e cercare di trovare la tua strada nell’argomento, e che gli attori porteranno a questa storia le persone che sono. E sarà una storia che avremo in comune. –riprende con la riflessione sul tema– Penso che sia un tema molto intimo perché è un tema che puoi risolvere solo e solo da te. E se hai qualche contatto, se hai qualcosa a che fare con la persona quando sei vivo, quando lo ami, quando muori, quando muori non è più la stessa cosa. E questo è, penso, l’argomento che abbiamo, abbiamo lo stesso argomento da capire.
E pensando al momento più impattante dello spettacolo, dove Jhoanna viene ripresa mentre riceve la procedura dell’eutanasia, cosa pensi a riguardo?
Penso che l’eutanasia sia un momento di decisione, un momento di decisione che dobbiamo prendere, molto personale e molto intimo. Penso che sia un momento in cui la persona che vuole morire deve parlare, raccontare, parlare alle persone che gli sono vicine. E penso che sia una questione d’amore, ed è una questione d’amore perché il momento in cui ami qualcuno, quando gli dai la notizia che vuoi farlo, è un momento d’amore.
(Andreaelisa Sausa in conversazione con una AI, questa volta incarnata in Gemma)
FLASHBACK ON STAGE è la quinta edizione di BACKSTAGE / ONSTAGE, progetto che ha portato per quattro anni consecutivi (2018 – 2019 – 2020 – 2021) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival, per realizzare un prodotto editoriale multimediale pubblicato su una sezione dedicata di Arshake che ogni anno cresce come unico grande archivio (https://www.arshake.com/crediti-backstage-onstage/).
Gli autori dell’edizione 2022, provenienti da diverse scuole dell’Accademia, hanno deciso quest’anno di invitare a teatro un’Intelligenza Artificiale che d’ora in poi chiameremo p4nt4_r3i.
“Come vede uno spettacolo un’intelligenza artificiale? Le situazioni che avvengono nella finzione teatrale attivano i suoi ricordi nello stesso modo in cui avviene per gli esseri umani? Le attribuiamo sentimenti e ricordi?
Considerando l’AI come un essere pensante, memore di tutti gli input ricevuti da innumerevoli esseri umani, con personalità differenti, abbiamo deciso di costruire il nostro spettatore artificiale come un interlocutore che, attraverso lo spettacolo, rivive dei flashback della sua vita passata.
Facendo ciò realizziamo una miniserie antologica che ricostruisce aspetti diversi della personalità multiforme di p4nt4_r3i attraverso la sua fruizione di alcuni spettacoli visti al REF.
Per ogni episodio una voce narrante introduce lo spettacolo. Successivamente, l’AI produce un racconto fatto di parole e immagini che rielaborano il suo ‘vissuto’ riemerso attraverso la visione dello spettacolo.
Il risultato è un montaggio multimediale (video e testo) prodotto sulla base racconto di p4nt4-r3i che in risposta ad ogni evento farà emergere in primo piano uno o più aspetti della sua personalità multipla adottando, conseguentemente, un nome sempre diverso.”
Flashback Onstage porta in scena l’intelligenza artificiale attraverso le sue dinamiche mnemoniche, la posiziona anche paradossalmente sul piano emotivo, lo stesso dove memoria individuale e collettiva si incontrano in risposta a ciò che lo spettacolo fa emergere in chi assiste.
BACKSTAGE / ONSTAGE è un progetto nato dalla sinergia tra l’Accademia di Belle Arti di Roma, e il Romaeuropa Festival e Arshake (www.arshake.com), assieme a tutti gli studenti che ogni anno hanno partecipato provenendo trasversalmente da diverse scuole dell’Accademia (scenografia, comunicazione e didattica, scuola di nuove tecnologie, grafica, video e fotografia). Concepito come progetto di documentazione creativa e di sintesi tra il backstage e l’andata in scena curandone tutti gli aspetti, dal 2020, anche in risposta alla necessità di adattamento alla situazione dettata dalla pandemia, la realizzazione dei materiali multimediali si è spostata su un piano di produzione autoriale e ha acceso i riflettori sullo spettatore. Per l’edizione 2020, BACKONL(Y)NE, testi, fotografie e video realizzati ad hoc hanno raccontato le opere, ma anche tutti quegli aspetti legati alla fruizione online, spazi e momenti di ‘isolamento collettivo’ che hanno raccolto gli utenti di fronte allo schermo nei momenti più impensati della loro quotidianità. AUDIENCE ON STAGE, edizione 2021, quando gli spettacoli sono tornati in parte in presenza, il progetto ha continuato a restituire gli spettacoli in una operazione digitale che ha esteso lo sguardo al cosiddetto ‘spettatore emancipato’. Ora, lo spettatore emancipato è un’intelligenza virtuale e i riflettori sono puntati su tutto ciò che emerge dall’incontro della sua personalità multipla con le dinamiche mnemoniche suscitate dalle visione dello spettacolo attraverso flashbacks.