
Storage Un.it, progetto e spazio legato alla londinese Arebyte Gallery e dedicato a progetti online, ospita il lavoro dell’artista italiano conosciuto ora, tra i tanti pseudonimi adottati nel corso della sua pratica attivista, come Guido Segni.
The Artist is Typing è titolo e contenuto del progetto. Accedere al sito significa entrare direttamente in contatto con l’artista avvertendo la sua presenza attraverso la sua scrittura che scorre in tempo reale sullo schermo. L’atto intimo della scrittura diventa pubblico nel suo divenire. L’artista lascia che si entri nel suo spazio mentale mentre scrive artist statements, comunicati stampa, poesie inedite, e-mail ordinarie e private, attività che coprono i vari momenti della vita di cui la tastiera diventa depositaria. Qui privato e pubblico occupano lo stesso territorio per essere poi immessi nelle strade informatiche.
La nostra presenza si interseca con quella dell’artista e nel suo gesto performativo della scrittura che, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata ad arshake – non risiede tanto nell’unicità dell’hic et nunc, come accadeva ad esempio nelle performance degli anni ‘70, bensì nel loro essere parte di un meccanismo che non si esaurisce né con il prodotto finale né con il mezzo utilizzato (la pagina web, il video) ma che si innesta sul tempo e innesca dinamiche di interazione di vario tipo”.
Lo spazio di azione è tra noi e lui, tra lo spazio fisico della scrittura e lo spazio virtuoso della rete. La distanza che la tecnologia sembra interporre tra noi e il mondo si avvicina perché ora è parte della nostra vita. La scrittura (e-mail messaggi al telefono, etc.) non solo manifesta la ma la concretizza. La presenza dell’artista che nell’ormai storica performance di Marina Abramovic, The Artist is Present (2012), a cui ci rimanda il titolo, era dettata dall’intensità energetica del suo pensiero trasmessa unicamente attraverso il contatto visivo (e fisico), nel progetto di Segni evapora nella dimensione virtuale e si pone tra la sua fisicità e la nostra attraverso la scrittura che prende forma nello schermo come una diversa, ma altrettanto reale, intensità di presenza e di fisicità.
Guido Segni. The Artist is Typing, progetto online a cura di Filippo Lorenzin, Storage Un.it
project space di Arebyte Gallery, Londra.
Guido Segni, attivista e video artista, agisce dietro una serie di pseudonimi (Dedalus, Clemente Pestelli, Guy McMusker, Angela Merelli, Anna Adamolo, Guy The Bore, Umberto Stanca, Silvie Inb, Fosco Loiti Celant, Guru Miri Goro, Leslie Bleus, Luther Blissett), per operare all’intersezione tra arte, pop internet culture e data hallucination.
immagini (tutte) Guido Segni, The Artist is Typing, screen shot from the live performance online