Il Romaeuropa Festival è nel pieno delle sue attività. A breve, per la sezione Exhibit si susseguiranno due progetti realizzati ad hoc nella Sala Santa Rita di Roma, rispettivamente dell’artista ungherese Gyula Várnai con l’installazione site specific One of the Few Moments. A seguire, dal 7 novembre i Quiet Ensemble presenteranno in anteprima il loro ultimo lavoro Primitive Primavere. I progetti proseguono in altro modo il discorso avviato dalla rassegna Digitalive curato da Federica Patti come finestra sull’arte algoritmica tra visualità, suono e informazione, portata in scena in una formula ‘teatrale’.
One of the Few Moments II è un’opera creata da Gyula Várnai per ragionare sullo spazio su diversa scala: trasforma la chiesa in un ambiente immersivo pensato in modo tale da esaltare le linee architettoniche del suggestivo spazio della chiesa attraverso la luce. Un modellino della Sala Santa Rita oscilla illuminato dall’interno e proietta bordi, finestre, pilastri e archi di luce sulla struttura reale dell’ex chiesa. Due architetture si sovrappongono, una simbolica e l’altra concreta, trasformando lo spazio in una nave fantasma in continuo movimento.
Dal 7 novembre i Quiet Ensemble con Primitive Primavere trasformeranno la Sala Santa Rita in una valle in cui danzano miriadi di lucciole tra riflessi e ombre, moltiplicandosi e scomparendo, in un’eclissi frammentata e stroboscopica tra naturale e artificiale, “un’ode alla fragilità, a ciò che è estinto, a quel che nasce e si illumina irradiando il resto, anche solo per un’era, una decade, o per un solo secondo”. One of the Few Moments II è realizzata con il contributo dell’Istituto Balassi – Accademia di Ungheria in Roma e con il patrocinio dell’Ambasciata di Ungheria. Tutti i progetti sono realizzati con il sostegno di Roma Capitale e in collaborazione con la Sala Santa Rita.
From 7 November, with Primitive Primavere, Quiet Ensemble will transform the Sala Santa Rita into a valley in which a myriad fireflies dance between reflections and shadows, multiplying and disappearing, in a fragmented and stroboscopic eclipse encompassing both the natural and the artificial – “an ode to fragility, to what is extinct, to what is born and lights up, radiating what remains, if only for an era, a decade or even just a second”. One of the Few Moments II has been created with the support of the Balassi Institute – the Hungarian Academy in Rome and with the patronage of the Hungarian Embassy. All projects have been realised with the support of Roma Capitale in collaboration with Sala Santa Rita. (dal comunicato stampa)
Gyula Várnai, One of the Few Moments II, Sala Santa Rita nell’ambito del Romaeuropa Festival, 24.10 – 3.11.2019
Quiet Ensemble, Primitive Primavere, Sala Santa Rita nell’ambito del Romaeuropa Festival, 7.11 – 24.11.2019
GYULA VÁRNAI – Nato nel 1956 a Kazincbarcika (Ungheria) Gyula Várnai è un artista visivo, associato a un gruppo di artisti neoconcettuali ungheresi, diventato famoso negli anni ’90. Conosciuto nel mondo per le sue installazioni su grande scala o site specific, Gyula si forma in matematica e fisica. Un background che influisce profondamente sulla sua pratica. Le opere dell’artista infatti si muovono al limite tra universo artistico e quotidianità e utilizzano materiali comuni per creare abbinamenti sorprendenti. Le sue opere sono state esposte in tutta Europa e negli Stati Uniti. Recenti mostre personali e collettive si sono tenute a Budapest, Parigi, Istanbul e Colonia. Gyula Várnai vive e lavora a Dunaújváros, in Ungheria.
QUIET ENSEMBLE – Duo fondato nel 2009 da Fabio di Salvo e Bernardo Vercelli. La ricerca di Quiet ensemble passa attraverso l’osservazione del ballance tra caos e controllo, natura e tecnologia, creando soggetti che fondono quegli elementi, elementi che prendono forma dalla relazione tra organico e soggetti artificiali, concentrandosi su elementi insignificanti e meravigliosi, come il movimento di una mosca o il suono degli alberi.
immagini: (cover 1) Gyula Várnai, One of the Few Moments, 2019, Romaeuropa Festival 2019 (2) Quiet Ensemble, Primitive Primavere, Romaeuropa Festival 2019