Il Parco Archeologico del Colosseo ai Fori Imperiali a Roma ospita, in questi giorni, HELP THE OCEAN, installazione di Maria Cristina Finucci, grido d’allarme sullo stato del nostro pianeta. Il progetto è parte del ciclo iniziato dall’artista nel 2013 con la fondazione di un nuovo Stato Federale, il Garbage Patch State, il secondo Stato più vasto al mondo con i suoi 16 milioni di kmq, che comprende le cinque principali “isole” di plastica presenti negli Oceani.
HELP HELP THE OCEAN, formata da un insieme di gabbioni di rete metallica, messi a disposizione dal Gruppo Maccaferri, rivestiti da un ricamo di sei milioni di tappi di plastica colorati, vuole simulare un ritrovamento archeologico immaginato nel futuro come dell’età della plastica”.
Nell’anno della fondazione del Garbage Patch State, – afferma l’artista nel testo che accompagna il progetto calandosi nelle vesti di un archeologo del futuro – le “cinque isole” che costituivano allora lo Stato Federale occupavano la superficie di 16 milioni di Kmq, ma sicuramente in pochi decenni successivi questo anomalo “territorio” si era esteso fino a diventare, suo malgrado, il più vasto continente. Come sappiamo il Garbage Patch State non aveva mire espansionistiche, ma al contrario, ha subito come una violenza la dilatazione incontrollata dei suoi confini.
Gli articoli della sua Costituzione erano incentrati sulla necessità di fermare la propria involontaria crescita. Forse per questo lo Stato scelse proprio il Foro Romano, uno dei luoghi più simbolici del pianeta Terra per lanciare un grido di allarme verso i milioni di visitatori del Foro Romano nella speranza di vedere arrestata la sua espansione.”
L’installazione conduce all’interno della memoria storica conservata nel Parco Archeologico del Colosseo e dei Fori imperiali e si presta ad una visione dall’alto dove il mosaico di tappi forma la parola HELP, visibile anche la sera con la sponsorizzazione di ENEL.