Come stanno insieme concetto e materia? Lo spiegano bene le parole di Dora Stiefelmeier durante il talk inaugurale della mostra In ceramica: i concetti nascono nelle teste ma non sono separati dai relativi corpi. I concetti fanno parte del metabolismo corporeo e della processualità del ciclo vitale. E lo stesso vale per la ceramica, resa tale da un processo di ideazione, prima, e lavorazione e cottura, poi. Ecco il punto: la processualità.
La tavola rotonda “Concetto e materia” ha aperto, lo scorso 20 luglio, la mostra “In ceramica” presso la Project room del Museo MAXXI L’Aquila con la curatela di Alessandro Cocchieri: una produzione Chini Museo e Contemporary e Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea OdV in collaborazione con la Fondazione No Man’s Land, il Museo Acerbo delle ceramiche di Castelli, oltre al MAXXI L’Aquila. Introdotti da Bartolomeo Pietromarchi, Alessandro Cocchieri, Felice Levini, Gino Sabatini Odoardi e Mario Pieroni hanno discusso delle plurime possibilità della ceramica come media contemporaneo. Dal concetto alla materia, attraverso la manipolazione fino alla cottura: la processualità.
Poco più in la, in mostra, il lavoro dei cinque artisti- Alberto Garutti, Felice Levini, Donatella Spaziani, H. H. Lim, Gino Sabatini Odoardi- connette idealmente due centri d’eccellenza dell’arte ceramica: il Chini Museo di Borgo San Lorenzo (FI) e il Museo Acerbo delle ceramiche di Castelli di Loreto Aprutino (PE). Sia quello toscano che quello abruzzese sono musei che affiancano alla collezione storica lavori contemporanei, correlando i saperi e la manualità del passato con la visione di artisti del presente. Così se il Chini Museo e Contemporary ha ospitato, dal 2019 al 2023, mostre degli stessi cinque artisti esposti a L’Aquila, il Museo Acerbo espone, oltre alle maioliche castellane, anche una collezione permanente, con i lavori di Garutti, Hyber, Levini, Lim, Odoardi e Spaziani.
Lo spazio della Project room del MAXXI, come un piccolo scrigno, si apre ad una mostra elegante e raffinata. Sehnsucht è un lavoro del 2018 di Alberto Garutti: la trasposizione ceramica di un ideale romantico. Due vasi complementari nella forma, che, come due amanti, si completano ma la cui forza sinergica deriva dalla loro separazione. Quasi tendessero all’unione senza mai riuscirsi.
Gli orecchini di Venere, ovvero il Sole e la Luna è la riflessione sulla ciclicità del tempo di Felice Levini, che trasferisce la sua visione e il suo ragionamento da pittore nel manufatto ceramico. Due elementi circolari, sorretti a sbalzo da due mani. Uno dorato, l’altro argenteo, quasi metallici, che restituiscono forza e delicatezza dell’astro e del satellite.
Il Tavolo di Donatella Spaziani è un lavoro del 2023 nel quale si dà nuova vita a pezzi ceramici di venti anni fa. Ceramiche uscite sbagliate dal forno, che a seguito di segmentazioni, unioni, e incollaggi geometrici, ritrovano nuove possibilità nel rivestimento di una tavola francescana: e il tavolo diventa spazio conviviale e di confronto sulle nuove occasioni.
H.H. Lim ripropone in ceramica oggetti d’uso comune, in questo caso una bombola a gas arrugginita. Still Life è un lavoro di iper-realismo: un oggetto già esistente ma di una consistenza, una leggerezza ed un’anima nuova.
Gino Sabatini Odoardi passa dalla termoformatura alla ceramica, entrambe tecniche che usano il calore secondo, però, processi opposti. Se la plastica si lavora alle alte temperature, la ceramica indurisce nei forni per diventare eterna nella forma. Così in Senza titolo l’artista riprende i ragionamenti sulla serialità e sul bicchiere da osteria, ragionamenti che ricorrono spesso nella sua produzione artistica: ma il gesto, il segno grafico e l’intervento cromatico rompono la ripetizione seriale.
In ceramica è una mostra che cerca di affrancare questo antico media dallo status di arte decorativa, per diventare quindi linguaggio contemporaneo. Un linguaggio fatto di processi. Così le opere in mostra sono i pensieri e i concetti degli artisti esplicati anche attraverso la materia e le mani di abili ceramisti.
IN CERAMICA, a cura di Alessandro Cocchieri, MAXXI L’AQUILA, 20.07 – 03.09.2023
Alberto Garutti, Felice Levini, Donatella Spaziani, H. H. Lim e Gino Sabatini Odoardi
immagini: (cover 1) Alberto Garutti, «Sehnsucht», 2018, Ceramica, MAXXI L’Aquila, “In Ceramica”, ph: Studio Alberto Garutti (2) Gino Sabatini Odoardi, «Senza titolo», 2023 (1 di 12) Bicchieri in ceramica, legno, smalto, MAXXI L’Aquila, “In Ceramica”, ph. Gino Sabatini Odoardi (3) Felice Levini, «La luna, il Sole», 2023, ceramica in oro e argento, MAXXI L’Aquila, “In Ceramica”, ph: Gino di Paolo