Ebbene si, un classicone pur essendo stato pubblicato pochi anni fa, di quelli da leggere e rileggere, ed ogni volta con una cosmologia di riferimenti diversi che aprono a nuove sfumature, ti interrogano su nuove questioni, attirano la tua attenzione su paragrafi sempre diversi. Boris Groys ha una scrittura sublime ed una conoscenza sconfinata, il suo In the Flow, come già dal sottotitolo intuiamo – L’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale – è il continuo ideale de L’opera d’arte all’epoca della sua riproducibilità tecnica di Walter Benjamin, ma non solo. Segue anche la biforcazione che, sempre partendo da Benjamin, ha portato Marshall McLuhan alle sue riflessioni su Understanding Media, riprese da Groys e portate ai tempi presenti, ad esempio ragionando sulle qualità tiepide del medium Internet.
Il filosofo tedesco spazia tra arte e filosofia, politica e mass media, lifestyle e Internet, per contornare il senso dell’opera d’arte nel XXI secolo, e questo diventa pretesto per ampliare il discorso sul senso dell’uomo. Se la contemplazione sta già soccombendo sotto le martellate della riproducibilità tecnica ai tempi di Benjamin, Groys ci mostra il suo cadavere. Ma Groys non ci parla solo della contemporaneità, rimodula anche tutto il ‘900 a partire da essa.
Per fare qualche esempio, oltre agli illuminanti capitoli «riproducibilità tecnica vs riproducibilità digitale» e «La curatela nell’Era Post-Internet», altri che si fanno leggere tutti d’un fiato sono «Installare il Comunismo», in cui si tratteggia una connessione ben strutturata tra l’utopia comunista e la nascita dell’installazione artistica, in aperta opposizione alle teorie di Malevič, o «Sotto lo sguardo della teoria», incredibile riflessione filosofica sul ruolo della teoria nel XX secolo ed il senso di noi stessi che dal paradigma «penso dunque sono» si trasforma in «penso in quanto vivo».
Quante cose ancora si potrebbero dire. L’elemento che, però, va a raggruppare le riflessioni dell’intero libro sta nel suo titolo: oggi tutto è «nel flusso», lo siamo tutti noi volenti o nolenti, lo sono le opere d’arte, lo sono le idee, e dunque tutto è mutabile anche dopo la sua messa in pratica. Una meccanica quantistica riferita alle scienze umanistiche, un nuovo modo di esistere, un nuovo modo di pensare l’arte.
Boris Groys, In the Flow, Postmedia Books (traduzione G. Biaggi), 2018 (tit.orig. In the Flow, Verso, 2016)