Per tre giorni il quartiere di Poblenou a Barcellona sarà teatro del festival di luce Llum BCN con lavori di artisti, architetti e designer da tutto il mondo che nel loro approccio creativo lasciano particolare spazio alla sperimentazione con la luce.
Il quartiere diventa museo a cielo aperto. Soprattutto esperienza. Antoni Miralda aprirà il Festival con una parata di suoni e colori capeggiati da un mixer di cemento e accompagnata da un entourage di tre Harley Davidson per lasciare poi la performance visibile in forma di installazione nei giorni a seguire.
La luce toccherà molti aspetti della società attuale. Faces of ImageNet dell’artista e geografo Trevor Paglen mette in guardia dai limiti dell’Intelligenza Artificiale coinvolgendo il pubblico catturato da una fotocamera e classificato secondo i criteri adottati dal software.
Il cambiamento anche all’interno dell’immagine è tutto nelle oscillazioni delle immagini riflesse sull’acqua dal grande schermo LED sull’edificio del Design Museum nel seguire il loro movimento.
Con Data Hearthbreak, Domestic Data Streamers trasformerà in un’esperienza di luce la condizione di intossicazione dall’informazione e dai dati. Alla base della percezione dei dati è anche Row del collettivo Tundra. Proiezioni olografiche trasformeranno il suono atmosferico in immagini ripetute più volte come sorta di eco fino a riflettere le caratteristiche dello spazio dove sono installati i proiettori.
Sensi altri oltre la vista entrano nell’esperienza luminosa e diventano centrali, come nel lavoro di Juankrha & Yolimonada dove le immagini prendono forma attraverso gli odori. Anche il gusto conquista un ruolo di tutto rispetto, come in Chocolate with light di Jordi Canudas dove la luce modella e scioglie il cioccolato e invita il pubblico ad assaggiare.
Il pubblico è parte sempre più attiva. L’ installazione luminosa di Protopixel è generata da visitatori attraverso quattro tavole interattive dove è possibile selezionare una varietà di patterns di luce. Le due lingue gonfiabili di Raúl Goñi installate sull’edificio della casa de les Lletres sono un inno al dialogo e si accendono sulla base del suono delle voci delle persone presenti in piazza.
La Memoria è al centro dell’esperienza immersiva della performance sonora e visiva di Cristian Rizzuti in collaborazione con il compositore Julian Alvarez. La ‘memoria’ è letteralmente ritratta sulla tela dove forme e colori si materializzano nell’impato della luce con il pigmento fluorescente di cui è cosparsa la tela.
Il lavoro pensato per il Miquel Marti i Pol Gardens dal duo cabosanroque costruisce il dialogo tra una linea di luce perpendicolare e una topografia translucente in movimento.
Mariona Benedito e Cube.bz realizzeranno un poema visivo in memoria di spectre, una pianta in grado di trasformare energia elettrica che in passato ha servito il quartiere Poblenou. Giovani creativi di Accademie e Università partecipano alla riflessione con le loro installazioni e progetti collaborativi.
Studenti del BAU, Design College of Barcellona realizzano Duality una installazione immersiva che sensibilizza sull’esaurimento delle risorse sulla terra. Il consumo e la dipendenza di elettricità sono al centro di Luxe. L’energia generata dalla natura dell’installazione Treequency, impiega i dati biometrici degli alberi per esaltarne la loro essenza sonica.
Mirem-nos / Look at us del BRAC Research della Faculty di Fine Arts dell’Università di Barcellona è uno spazio di transito che utilizza il riflesso come rappresentazione della mente e della sua fragilità. Gli studenti della Escola Massana riflettono sull’inquinamento luminoso e includono il non organico. Sinapsi del Campus Deià ESDAP Catalunya, rovescia il calore umano interno all’esterno dove ricongiungersi in quello collettivo.
La Higher Technical School of Architecture of Barcellona ETSAB-UPC, porta per le strade il concetto di casa. Interazione tra umani e ambiente sono anche al centro del progetto del Polytechnic University of Catalonia e il Master in Design and Creation of Spaces at CCB – Centre for Contemporary Culture. Pixela(dos) umanizza i pixel attraverso un materiale opaco che alla luce diventa translucido e rende i corpi pixelati.
La necessità di ristabilire un contatto umano attraverso lo spazio pubblico è anche al centro di Niar dove l’idea del nido, del raccoglimento e della sicurezza ben rappresenta le urgenze del mondo attuale.
La luce, così importante nel nostro contatto con il mondo, ancor più in epoca di pandemia, si trasforma in un linguaggio esperienziale che coinvolge tutte le facoltà percettive. Soprattutto, che porta le persone nelle strade della città, ritorno al contatto umano e con il territorio, tra le urgenze della ricostruzione post-pandemica.
LLUMBCN22, quartiere del Poblenou, Barcellona, 4- 6 febbraio 2022
Venerdì 4 e sabato 5 febbraio 2022, 19.00 – 00.00 | Domenica 6 Febbraio 19.00 – 23.00
Scarica qui la app per Llum BCN 2022.
immagini: (cover 1) LLUMBCN22, poster (2)OSC-B
Faces of Imagenet (3) DATA HEARTBREAK Espectre