La giornata di studi dedicata al Festival di Camerino e organizzata il 20 ottobre 2017 presso il MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma) da Silvia Bordini e da Francesca Gallo, ha lasciato una traccia importante della spinta creativa dell’Italia, da sempre ancorata alla sua immagine legata alla tradizione classica.
Ad oggi, il nostro paese resta ancora indietro all’avanguardia elettronica presente nel resto del mondo. Sarà per abbondanza artistica secolare? Sarà per scetticismo verso uno slittamento di pensiero? Affezione verso Michelangelo, Leonardo e Caravaggio? Resta il fatto che, nonostante alcuni sforzi, l’Arte Digitale procede a rilento nell’immaginario collettivo italiano ed una giornata di studi dedicata a sperimentatori pionieri italiani ha avuto buoni risultati non può che far bene al genio studentesco.
Claudio Zambianchi (direttore del MLAC) rompe il ghiaccio e passa il testimone a Paola Castellucci che va a moderare la prima sessione di questa intensa giornata all’insegna di dibattito critico e di riflessione sull’eredità pionieristica di questo connubio fra arte e scienza. E’ la professoressa de “La Sapienza” Silvia Bordini la prima ad esplicare la propria esperienza tra scienza e tecnologia dando un incipit generale e le novità e di pensiero e di competenza tecnica nominando software come “Omaggio a Lisa”, introducendo il concetto di ipertesto con annessi audiovisivi dell’epoca esemplificativi. Un eccellente archivio dei primi due anni del Festival lo espone subito dopo Francesca Gallo, docente di storia dell’arte contemporanea, ricordando quello che venne definito Rinascimento Elettronico e le sue nuove immagini della prospettiva postmoderna. A seguito non poteva che esserci il Manifesto della Computer Art Italiana, presentato da Enrico Cocuccioni sotto forma di video clip nel 1985 al Festival di Locarno. Da studi artistici classici arriva ad immedesimarsi in un algoritmo universale dell’opera d’arte con un’esperienza pura di interesse. Dall’Università di Pisa partecipa alla giornata di studi anche la professoressa Sandra Lischi la quale ci ricorda un principio di Video Arte come istanza della comunicazione e pone una domanda partendo dal continuo inanellarsi di festival degli anni ’80: Chi erano gli sponsor? In effetti potrebbe essere interessante andare a ricercae chi fossero i finanziatori dell’avanguardia artistica, chi credeva nella novità.
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Siamo alla II sessione, dove torna per moderare Silvia Bordini e presenta subito Valerio Eletti che ci offre una visione d’insieme dell’evoluzione del computer, partendo dal gioco, passando per l’Ascii Art fino al multimedia ed all’interattività, ricordandoci di “Pixnocchio”, la prima opera italiana a vincere al “Siggraph”. Prosegue Paola Lagonigro con una lettura interessantissima di alcune pagine della rivista “Video Magazine”, dove si evince ricerca, passione e dedizione verso ciò che l’arte sta vivendo nella società odierna. E’ Gianni Blumthaler a concludere questa sessione, mettendo in primo piano alcuni dei problemi che la New Media Art comporta quali, in primo luogo, la conservazione dell’opera o la vendita del prodotto artistico: “Cosa possiamo dare all’acquirente che non ci trasporti in un’altra forma d’arte?”.
Tuttavia, a rinnovare le menti tocca ad una tavola rotonda e proiezione di una selezione di opere di Computer Art presentate al Festival Arte Elettronica di Camerino. Sarà dunque Valentino Catricalà (Mondo digitale, Roma) ad introdurre e moderare: Mario Sasso intenzionato a materializzare l’immagine non materiale; Adriano Abbado ed il suo approccio musicale; Pietro Galifi che si trovò casualmente a Camerino da un progetto che credeva fosse “campato in aria”; Antonio Glessi che partendo dal fumetto attraversa in maniera orizzontale ogni settore; Paolo Uliana codificatore di suoni e forme ed i suoi numeri casuali; Fabrizio Savi che mette in correlazione luce e suono esterno; ed infine Michele Bola che con un intervento molto critico ha dimostrato un grande lavoro di Computer Art.
Da un’intensa giornata riedificante il Festival di Camerino non si può che apprezzare il lavoro svolto dal 1983 al 1990 anticipando l’arte multimediale, nuovo motore visivo del mondo che oggi è improvvisamente entrato nel vocabolario comune, del dire e del fare.
«Memoria della Computer Art in Italia. Il Festival Arte Elettronica di Camerino», si è svolta presso l’Università “La Sapienza” il 20 ottobre, 2017 con la cura di Silvia Bordini e Francesca Gallo. Dopo aver annunciato l’evento con il comunicato stampa, Arshake propone una serie di riflessioni perché la memoria costruita facendo confluire ad uno stesso tavolo le voci dei protagonisti, possa proseguire nel digitale anche attraverso la riflessione delle nuove generazioni. La prima riflessione, di Angelo di Bello è stata pubblicata su Arshake il 17 ottobre, 2017.
immagini: (cover 1) Mario Sasso, Count down, sequenza still pubblicata in omaggio a Paolo Rosa , dalla serie di count downs realizzati per RAI- Radio Televisione Italiana nel 1990, courtesy Mario Sasso (2) video youtube of Pixnocchio, il primo computer film -animation ad essere realizzato in Italia (1982) (3) Giovanotti Mondani Meccanici