«Networked Disruption [disordine in rete]» è una mostra e una serie di eventi, curati da Tatiana Bazzichelli, ospitata da Škuc Gallery di Lubiana e il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka e prodotta da Aksioma e Drugo more in collaborazione con una serie di partners. Il progetto è incentrato sul concetto di «networked disruption», come opportunità di mostrare nuovi possibili percorsi di azione sociale e politica seguendo la linea del «disturbo». Si concentra sulle interferenze reciproche tra il business e la filosofia del «disturbo», accende i riflettori sulle pratiche eterogenee di hacker, artisti, networkers, informatori, attivisti e imprenditori che si dedicano all’ attività in rete.
La commercializzazione crescente delle piattaforme di condivisione e di networking, a partire dalla metà del 2000, sta trasformando il significato dell’arte e del business. Quelle che una volta erano intese come pratiche marginali della rete di hacker e artisti, sono ora diventate il cuore del business di molte aziende informatiche e compagnie di social media. Nell’analisi della Bazzichelli, l’arte si intreccia con il «disturbo» per andare oltre le giustapposizioni dialettiche, e per condurre alla scoperta di strategie subliminali e condivise che emergono all’interno dei sistemi capitalistici o agiscono nel loro stesso ambito.
Nella mostra e negli incontri, Tatiana Bazzichelli coinvolge i protagonisti di’ hacktivism, arte, libertà civile e del social networking portando alla luce le contraddizioni della logica capitalistica e dei sistemi di potere. Tali interventi dirottano la logica stessa del business, appropriandosi del loro funzionamento e interrompendolo. La sfida è quella di ripensare collettivamente strategie di opposizione attiviste e artistiche nell’ambito dell’economia (sociale) del networking, dell’economia dell’informazione e della presenza crescente del potere aziendale, privato e publico.
La mostra presenta una costellazione diversificata di progetti che mira a attualizzare – e mettere in discussione lo stesso concetto di «rete» per opera di autori, come Anna Adamolo, Anonymous, Billboard Liberation Front, Burning Man Festival, Cacophony Society, Janez Janša, Janez Janša e Janez Janša, Julian Oliver, Laura Poitras, Les Liens Invisibles, Luther Blissett, Mail Art, Neoismo, Peng! Collective, Suicide Club, Telekommunisten, e Trevor Paglen.
La mostra Networked Disruption si ispira al libro di Tatiana Bazzichelli Networked Disruption: Rethinking Oppositions in Art, Hactivism and the Business of Social Networking (DARC Press, The Aarhus University, 2013). L’ipotesi di Bazzichelli è che le reciproche interferenze tra arte, hacktivism e attività di social networking hanno cambiato il significato e il contesto della critica politica e tecnologica. Gli hacker e gli artisti sono stati agenti attivi di innovazione aziendale, minandone il loro stesso funzionamento. Artisti e hacker utilizzano tecniche di rete dirompenti nell’ambito dei social media, e aprono una prospettiva critica nei confronti delle imprese generando feedback imprevedibili e reazioni inattese. Le imprese mettono in atto il «disturbo» come forma di innovazione per creare nuovi mercati e nuovi valori, spesso altrettanto imprevedibili. Bazzichelli propone l’interferenza nelle logiche di business come pratica artistica nella dimensione dell’Information Technology.
Le opere ed i progetti collettivi sono collegati tra loro concettualmente e visivamente per costituire un network dei network. Applicando la strategia del «lavorare dall’interno», alcune sezioni della mostra sono state concepite in collaborazione con persone che operano all’interno delle reti prese in esame: Vittore Baroni (Mail Art), Florian Cramer (neoismo), Gabriella Coleman (Anonimo), John Law (Suicide Club e Cacophony Society), Andrea Natella (Luther Blissett) e Anna Adamolo. Questa scelta riflette la prospettiva di una nuova metodologia di ricerca nella prospettiva di aprire uno spazio metaforico (e fisico) capace di incoraggiare e provocare dei circuiti di feedback tra teoria e pratica, tra persone e oggetti di analisi. Il risultato è una costellazione di pratiche di networking, che mira a attualizzare – e mettere in discussione lo stesso concetto di «partecipazione diretta». (from the english press release)
Tatiana Bazzichelli è curatrice e ricercatrice, autrice di Disruption Networked (2013), di Networking (2008), e co-editor di Disrupting Business (2013). E ‘direttore del «Disruption Network Lab», un progetto curatoriale sperimentale su: arte, hacktivism, e rottura, con sede a Berlino. Ha curato il programma del Festival Transmediale dal 2011 al 2014, nell’ambito del quale ha avviato il progetto culturale «reSource». E’ stata, inoltre, ricercatrice post-dottorato presso il Centre for Digital Cultures (Leuphana, University of Lüneburg).
Networked Disruption, a cura di Tatiana Bazzichelli, Head of production: Janez Janša
fino al 6 aprile, 2015
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immagini (all) Aksioma, Networked Disruption. Škuc Gallery, Ljubljana – Photo: Miha Fras.