¡miércoles! è il duo Nicolás Jaar e Stéphanie Janaina invitato a a partecipare alla rassegna Digitalive19, sezione del Romeuropa Festival a Roma dedicata alle performance algoritmiche e curata da Federica Patti. I due artisti hanno realizzato una performance improvvisata della durata di tre ore.
¡miércoles! in spagnolo significa ‘mercoledì’, in Cile significa anche ‘merda’, ed è il giorno della settimana che prende il nome da Mercurio, infatti l’unica immagine stampa presente sul libretto distribuito dagli stessi artisti e utilizzata per rappresentare ¡miércoles! è il simbolo in bianco e nero del Dio greco. All’interno della brochure distribuita agli spettatori e realizzata in collaborazione con l’artista visivo Maziyar Pahlevan, vi sono riferimenti all’indagine svolta dai due artisti in situ, con una descrizione accurata del luogo in cui ¡miércoles! avviene, l’Ex-Mattatoio, Testaccio, il Monte dei Cocci.
Stéphanie Janaina, con estrema delicatezza e rispetto dello spazio che occupa, rappresenta la difficoltà dell’uomo ad occupare uno spazio saturo di beni materiali, cose, cocci. Lo fa inizialmente percorrendo questo spazio e manipolandolo attraverso un movimento ed una gestualità di altissimo livello. Assistendo a ¡miércoles! si riesce a percepire non solo la fatica ed il sudore della danzatrice, ma anche progettualità che vi è dietro a tutto il lavoro di una connessione invisibile, sottile ma, allo stesso tempo, spiazzante lega il suo lavoro a quello di Nicolás Jaar, permettendo una lineare continuità tra suono e danza.
Il musicista inizialmente introduce suoni ambientali per poi immergere l’osservatore in uno spazio ideale più vicino, più familiare. É proprio quando l’artista decide di arricchire la scena con un numero sostanzioso di vasellame fatto di coccio che gli spettatori si rendono conto di essere parte di quell’ambiente. La percezione di quello spazio ora viene arricchita dal procedimento attraverso il quale il musicista di produce una melodia ridondante e intensa, mediante la campionatura di uno dei vasi che scorre sul microfono.
Si entra così nel vivo della performance: da adesso in poi la sua fatica diventa sacrificio, forza di volontà e rinuncia. In modo ossessivo e progressivo entrambi cercano di elevare uno status, fisico e psichico, che accoglie la partecipazione emotiva degli spettatori. L’elemento psichedelico, unito all’utilizzo magistrale dei microfoni, rivela un’identità enigmatica nella quale Jaar ama perdersi attraverso cadenze talvolta morbide, talvolta dure, mentre l’ascolto crea una frizione tra pensieri discordanti e inaspettati che viaggiano in uno spazio dilatato.
Alessandra Castaldi
Nicolás Jaar – È un produttore e musicista cileno nato a New York nel 1990. Figlio dell’artista visivo Alfred Jaar si afferma nel panorama internazionale con il suo Space Is Only Noise (2011), al quale seguono album di successo come Pomegranates (2015) e Sirens (2016). Si cimenta spesso in esperimenti sonori e performativi: celebre la sua esibizione in un concerto di cinque ore ospitata dal PS1 di New York. Produce, inoltre, numerosi artisti sperimentali con la sua etichetta “Other People”. Nel 2015 Jaar ha firmato la colonna sonora del film Dheepan del regista Jacques Audiard (Palma d’oro a Cannes). Nel 2016 si è fatto promotore del progetto multipattiaforma The Network con il quale ha tentato un’inedita fusione di musica e arti visive. Da questo progetto, che ha trovato spazio anche in radio con la NTS di Londra, nel 2017 è nato un libro omonimo edito da Printed Matter: una pubblicazione di 366 pagine che contiene anche sue opere d’arte visiva. Jaar firma album anche con altri pseudonimi (come A.A.L Against All Logics) e con il polistrumentista Dave Harrington ha dato vita alla temporary band Darkside. Arriva al REf19 con ¡miércoles!, un progetto che lo vede coinvolto al fianco della danzatrice e coreografa Stéphanie Janaina.
Stéphanie Janaina – È una coreografa e performer messicana formatasi nell’ambito della danza, delle arti visive e del cinema. I suoi progetti si sviluppano intorno al concetto di fragilità e le sue possibili manifestazioni in connessione alla violenza, alla resistenza e alle migrazioni. Impegnata con laboratori di danza e di creazione visuale per i bambini, adolescenti e adulti, cerca di costruire una consapevolezza profonda della comunicazione attraverso il corpo a partire da interventi performativi in contesti caratterizzati da vulnerabilità e da diversità. È produttrice e direttrice del Festival4x4, fondatrice della “B.I.C – Biblioteca Itinerante de Coréografia” e del progetto “Colectivo Circular”, volto alla sensibilizzazione sul tema delle migrazioni in Messico.
Questo articolo è parte della sezione speciale che Arshake dedica a BACKSTAGE / ONSTAGE, il progetto che ha portato per due anni consecutivi (2018 – 2019) un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dietro le quinte del Romaeuropa Festival. Digitalive, nuovo format curato da Federica Patti e dedicato all’arte algoritmica in continuazione di un interesse per le arti digitali che il Romaeuropa Festival ha manifestato da diversi anni, tempi non sospetti. Anche quest’anno, pubblicati con cadenza settimanale, gli articoli costruiscono gradualmente la memoria delle opere e degli artisti che sono stati presenti, catturando i momenti salienti della ‘vitalità’ dei lavori performativi, ma anche dei loro protagonisti. Il tutto diventa parte di un archivio che approfondisce e ferma nel tempo il lavoro performativo degli artisti che nell’ambito del Digitalive si è consumato in una forma time-based; si riallaccia inoltre a temi e generi del Romaeuropa Festival e agli argomenti trattati all’ordine del giorno da Arshake. Crediti
immagini: (1-2-3) Nicolás Jaar e Stéphanie Janaina- «¡miércoles!», DIGITALIVE19, photos: Francesco Pacifici for BACKSTAGE /ONSTAGE, graphics: Chiara Coppola, Danila Domizi, Elisabetta Matonti.