Il lavoro The Nature of the Game di Francis Alÿs, in mostra al Padiglione del Belgio alla 59° Biennale d’Arte di Venezia e curato da Hilde Teerlinck, si compone di video e dipinti di piccolo formato accumunati dal tema del gioco e appartenenti alla serie più longeva dell’artista, Children’s Game, cui Alÿs si dedica dal 1999.
Artista con una formazione da architetto, Alÿs studia e riprende i bambini nei contesti urbani di appartenenza, negli spazi pubblici delle loro città: un lavoro interdisciplinare, che si muove tra arte, architettura e pratica sociale, e che legge il gioco non solo come strumento per fare esperienza della realtà, di conoscenza e sviluppo di capacità comunicative, ma come strumento per mappare le disuguaglianze sociali ed economiche della contemporaneità.
Un modo poetico quanto disincantato per raccontare le contraddizioni della società di oggi. La Roue, girato nella Repubblica Democratica del Congo nel 2021, è un video nel quale, sullo sfondo nero di un enorme cumulo di scorie di cobalto, spiccano il rosso, il verde e il giallo dei vestiti di un bimbo. Spingere faticosamente in cima all’altura uno pneumatico. Il gioco è rotolarsi giù, lungo il pendio, a tutta velocità.
Ad Hong Kong, nel 2020, Alÿs gira Step on a Crack: tra gli occhi divertiti dei passanti e i mille segni urbani, una bimba gioca a saltare le strisce gialle e ad evitare le crepe del manto stradale. Il gioco è occasione per raccontare il funzionamento della città colpita dalla pandemia, e la cui narrazione filmica si distingue per la bellezza delle inquadrature, dei colori e dei tagli fotografici.
Un’installazione labirintica nella quale, su grandi schermi, passano i racconti contrastanti girati tra Messico, Afganistan, Repubblica Democratica del Congo, Belgio, Svizzera e Cina: il salto della corda, il gioco della guerra tra le case abbandonate, la danza sinuosa di un aquilone alla caduta del governo talebano nel 2011, le movenze africane, la corsa delle lumache, la neve. Giochi che raccontano delle capacità adattive dei bambini alle diverse contingenze politiche e ambientali.
Un’indagine rispettosa, una catalogazione attenta e una restituzione semplice e delicata delle pratiche dell’infanzia, per salvaguardare quel patrimonio prezioso, immaginifico, fatto dell’interazione dei piccoli tra di loro e con il contesto.
Padiglione del Belgio | Comunità Fiamminga, a cura di Hilde Teerlinck, 59a Biennale di Venezia, 23.04 – 27.11.2022
immagini (tutte): Francis Alÿs, «The Nature of the Game», Padiglione Belga, 59a Biennale di Venezia, ph: Roberto Ruiz