Pasquale Polidori dispiega il suo progetto in quattro incontri, ciascuno a tema per interventi multidisciplinari di tipo artistico con performance, ascolti, produzioni audiovisive, opere di diversa natura degli autori intervenuti e letture; ma anche di genere letterario e filosofico, portano in scena Joseph Beuys, ispirazione per il carattere di continuità totale fra arte e vita che contraddistingue il suo profilo artistico.
Prendendo le mosse dal fulcro del romanzo di Joseph Conrad La linea d’ombra, ovvero il momento oscuro e indefinito del passaggio all’età adulta e alla consapevolezza, gli incontri ruotano attorno ad argomenti quali formazione, trasformazione, strategie di sopravvivenza, costruzione di sé, identità e mitologie che interessano il pensiero e la creatività. Spunto del progetto è stato il nucleo di opere dette Mitologie Beuysiane (P. Polidori, 2008-2018).
La trasfigurazione avvenuta nel trauma del racconto di formazione di Beuys – l’incidente aereo in Caucaso – rimanda al rito di passaggio descritto nel romanzo di Conrad, soglia di crisi cui fa seguito una trasformazione. La linea d’ombra rappresenta così uno spazio di ri-messa in discussione di sé cui nessun artista si sottrae, nella ricerca di auto-definizione, ruolo, distacco dai modelli, strategie ed eventuali omissioni.
Pasquale Polidori. Linea d’ombra, a cura di Diletta Borromeo
quattro appuntamenti la domenica al Macro Asilo, Roma, 27 gennaio | 10 e 24 febbraio | 10 marzo 2019
immagini: (cover 1) Roberto De Simone, «I’ll do my best to paint the winds green in the Greenwich Park», azione, 12 febbraio 1983, Old Royal Observatory Greenwich Park SE-10 London (2) Esemplare del volume L’educazione estetica di Friedrich Schiller, Aesthetica Edizioni, Palermo 2009, sottolineature e annotazioni a matita di Claudia Melica (3) Ferruccio De Filippi, «Senza titolo (“io sono un esempio, per esempio”)», 1972, fotografia; per: intervento (ANNULLAMENTO) a “critica in atto”, palazzo taverna, Roma 10 marzo 1972 e Libreria Arcana, aprile-maggio 1972, progetto di Mario Diacono.(4) Rita Mandolini, «Autoritratto», 2017, ecografia uterina su ventaglio.