Ecologia, educazione, inclusione sociale, attivismo politico, materiali sperimentali e nuove tecnologie: sono questi gli estremi da cui la ricerca di Piero Gilardi si propaga, costituendo anche i poli su cui i curatori Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Marco Scotini pongono l’accento nella retrospettiva a lui dedicata. «Nature Forever», questo il titolo della mostra ospitata fino al 15 ottobre al museo MAXXI di Roma, attraversa gran parte della produzione dell’artista e offre l’opportunità di cogliere l’unità profonda del suo pluridirezionale operato: un’enorme costellazione di azioni ed opere radicali con al centro l’uomo, indagato nel suo essere «per natura» un «animale sociale» (Aristotele).
Secondo Piero Gilardi l’arte può concretamente modificare la vita. Di conseguenza l’artista elabora una profonda riflessione sul binomio uomo – natura, abbracciando una personale propensione didattica e l’interesse per le nuove tecnologie e per la dimensione ludica. Tale visione confluisce in installazioni dove il fruitore è chiamato all’intervento diretto e all’azione, innescando così quell’essere «pienamente presso qualcosa», quella partecipatio della comunità all’opera d’arte su cui riflette anche Hans Georg Gadamer.
L’artista guarda quindi ai sistemi interattivi tecnologici intendendoli come «possibilità evolutiva» (Gilardi), perché permettono di trasformare il momento creativo in esperienza condivisa. Il processo di responsabilizzazione a cui i fruitori sono sottoposti li rende spett-attori e co-autori dell’opera (Balzola, Monteverdi) nel momento stesso in cui attivano l’installazione con il proprio soffio o con la propria presenza fisica. Allo stesso tempo new media e materiali soffici e tecnologici sono strumenti di cui l’artista si serve per creare simulacri in cui artificio e natura si fondono (Dorfles); ambienti abitabili, all’apparenza naturali, che generano originali opportunità di contatto tra uomo e natura.
L’arte per Piero Gilardi è dunque scintilla necessaria ad innescare una reazione nucleare nello spettatore, che lo conduce a riappropriarsi del proprio pensiero critico. Secondo l’artista, l’esperienza interattiva offre infatti un «percorso di immersione nelle profondità oscure della natura», aprendo così la strada per un concreto riscatto esistenziale.
Giulia Perugini
«NATURE FOREVER.Piero Gilardi», a cura di Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Marco Scotini
Museo MAXXI, Roma, 13.04 – 15.2017
immagini: (all) Roma, 12 04 2017 Fondazione MAXXI. Preview della mostra NATURE FOREVER. PIERO GILARDI a cura di Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Marco Scotini. ©Musacchio & Ianniello