Re:Humanism Art Prize, premio interessato a promuovere e far conoscere lavori di arte contemporanea che si relazionano con l’Intelligenza Artificiale, annuncia gli 11 finalisti tra le oltre 200 candidature: tre vincitori e un premio speciale, risultato della call for artist internazionale. Titolo e tema è Re:define the boundaries, ovvero le trasformazioni dei concetti di Corpo e Identità nell’era dell’Intelligenza Artificiale e le implicazioni politiche che ne conseguono, le nuove modalità di produzione della conoscenza e i cambiamenti introdotti dalla robotica e dal machine learning, la definizione di un approccio antropologico all’IA e le visioni sul futuro del nostro Pianeta.
Diamo uno sguardo d’insieme ai progetti vincitori, senza tener troppo conto delle qualificazioni in graduatoria per capire quali discorsi e racconti si delineano nel rapporto tra uomo e Intelligenza Artificiale, per cogliere spunti e proposte che possano aiutare ad impostare la vita nella proiezione di un futuro dove la fantascienza è ora pronta a diventare realtà prossima, una realtà dove ritrattare interamente il rapporto tra uomo e macchina. L’uomo, l’estinzione e la memoria (Irene Fenara e Manuel Focareta), il ruolo degli oggetti e tutto ciò che tra umano e non umano esiste nel mezzo (Yuguang Zhang), l’intreccio tra esseri umani, animali, tecnologia, sesso e atmosfera sul piano molecolare (Johanna Bruckner), l’incontro tra biologia e suono per rivelarne gli aspetti evolutivi (Umanesimo Artificiale), l’interpretazione da parte dell’AI di macchie di inchiostro astratte (Egor Kraft) e quella di antiche scritture indecifrabili (Mariagrazia Pontormo), la necessità di immaginare nuove riconfigurazioni urbanistiche con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale (Elisabeth Bowie), l’emergere di nuove figure mitologiche (Carola Bonfili), sono già temi che si allontanano dai cliché legati all’Intelligenza Artificiale e ci indirizzano nella costellazione di aspetti di cui tener conto che ruotano attorno alla tecnica. Superata l’idea preconcetta e ormai antiquata di contrapposizione tra uomo e macchina, l’uomo, il corpo, l’identità, e la sua funzione, tornano al centro della questione.
I lavori fanno riflettere su quanto importante sia per l’uomo ritagliare il proprio ruolo, riconoscersi anche in un rapporto radicalmente rovesciato con la macchina, dall’immaginazione e creazione di nuove mitologie, fino alla pratica necessità di ripensare all’urbanistica e ad ogni singolo aspetto del quotidiano vivere. La lettura di insieme dei singoli aspetti che ogni lavoro ha suggerito, lascia riflettere sulla necessità di pensare a tutto ciò che ruota attorno all’Intelligenza Artificiale, e oltre all’aspetto tecnico – tecnologico. Questo, se vogliamo ritrovare un ruolo per l’uomo che non sia puramente marginale. Per conquistarlo, dobbiamo anche cercare di entrare in simbiosi con questo nuovo ecosistema che, più che configurando, si sta consolidando. Il lavoro Beneath The Neural Waves 2.0 di Entangled Others (Feileacan McCormick e della neural artist Sofia Crespo), che ha conquistato il primo posto, si pone con uno sguardo molto ampio, letteralmente ecosistemico. Si relaziona, infatti, con la biodiversità e la relazione tra specie e costruisce in digitale un ecosistema acquatico si basa sulle dinamiche naturali della barriera corallina come «esempio perfetto di interconnessione nel mondo naturale dove nessuna creatura è il componente principale ed è invece l’intreccio di tutte le singole parti che genera l’ecosistema complesso.» I patterns ricorrenti sono tradotti in modelli tridimensionali, accompagnati da suoni oceanici generativi prodotti dall’artista del suono TBD. Le barriere coralline sembrano evocare anche quelle ricamate ad un uncinetto nell’ambientazione dell’ultimo saggio di Donna Haraway, Staying with the Trouble. Making kin in the Chtulucene (tradotto in italiano da Nero Edizioni), invito per l’uomo a ripensare il ruolo in questa nuova configurazione del mondo superando ogni antropocentrismo, ambientandosi, piuttosto, nello Chtulucene, l’era del pensiero tentacolare e non gerarchico.
Un intreccio di mondi interrelati è anche al centro della coreografia Object Oriented Choreography di Francesco Luzzana, che riceve il premio speciale Romaeuropa Digitalive con un progetto performativo che indaga le relazioni tra corpo e interfacce digitali, e che sarà presentato durante l’evento romano il prossimo autunno. Ancora una volta è la complessità e la relazione con il tutto a far da regia. Un performer indossa un headset VR per diventare sguardo e motore di un apparato costituito da persone, oggetti, piattaforme digitali, segnali elettromagnetici, spazi e tempi, che si evolve continuamente.
Nato nel 2018 in risposta alla sempre crescente esigenza di riflettere sullo stato del progresso tecnologico con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale, il Re:Humanism Art Prize è ideato e realizzato dall’associazione culturale Re:Humanism con la curatela della storica dell’arte e curatrice Daniela Cotimbo.
Gli artisti e i progetti sono stati selezionati da una giuria composta da curatori d’arte e esperti di tecnologie avanzate: Alfredo Adamo, CEO di Alan Advantage; le curatrici, storiche e critiche d’arte Daniela Cotimbo, Federica Patti e Ilaria Gianni; il curatore e storico dell’arte Valentino Catricalà, l’artista Lorem e Michael Mondria, managing director a Ars Electronica; il ricercatore Mauro Martino, fondatore e direttore del Visual Artificial Intelligence Lab all’IBM Research e Trond Wuellner, Product Director di Google.
Le opere selezionate verranno esposte a Roma nel mese di maggio in una grande mostra collettiva che abiterà gli spazi del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, mentre l’opera vincitrice dello speciale Romaeuropa Digitalive Prize verrà presentata nell’ambito del celebre festival romano nell’autunno del 2021.
immagini: (cover 1) Entangled others, Beneath The Neural Waves 2.0, (in progress) (2)Francesco Luzzana, Object Oriented Choreography (OOC) (3) Egor Kraft_Chinese Ink, 2019 (electronic ink screens, neural network, custom produced dataset, custom designed liquid cooled server_ custom e-ink video playback software driver) (2) (3) Johanna Bruckner, Molecular Sex, 4K HD video, still, 2020